Arrigo Cajumi

Arrigo Cajumi  (Torino 1899-Milano 1955) fu giornalista (corrispondente de La Stampa da Londra e Ginevra), scrittore, efferato critico letterario (“limone sott’aceto”, lo battezzò Ugo Ojetti), dirigente d’azienda (amministratore delegato della Cock-Italia).  Un geniale “dilettante” fra cultura e politica. Diplomatosi in Ragioneria nella città dove il ragionier Montale esordirà con Ossi di seppia, collaborò con Piero Gobetti e improntò, con Cesare De Lollis e Ferdinando Neri, la rivista La cultura. Devoto a Voltaire e a Sainte-Beuve, attraversò il Ventennio collezionando due arresti, una diffida, tre perquisizioni, e componendo un journal che è il suo capolavoro, Pensieri di un libertino. Nel dopoguerra collaborerà assiduamente a La Stampa (suo il necrologio di Cesare Pavese) e al Mondo di Mario Pannunzio. Pubblicando un romanzo, Il passaggio di Venere, e la raccolta di saggi (uscita postuma) Colori e veleni.
Arrigo Cajumi

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