Giulio Paolini
Giulio Paolini , dichiarando la sua intima appartenenza alla storia dell’arte, da sempre interroga gli attori stessi dell’esperienza artistica: l’autore, lo spettatore, lo sguardo, lo spazio della rappresentazione. Dalle indagini analitiche dei primi anni Sessanta, la sua pratica si sviluppa progressivamente verso installazioni e allestimenti più complessi, che dal 2000 orientano l’attenzione principalmente sull’atto dell’esporre e sullo studio d’artista. Fin dagli esordi ha accompagnato il proprio lavoro con note e scritti, raccolti in volume, dal primo Idem (Einaudi 1975) a L’autore che credeva di esistere (Johan & Levi 2012).