Lu Xun
Lu Xun (pseudonimo di Zhou Shuren, Shaoxing 1881-Shanghai 1936) Tra i massimi scrittori del Novecento, è considerato il fondatore della lingua cinese moderna. Dopo studi di medicina e letteratura condotti fra la madrepatria e il Giappone, aderì a ideali rivoluzionari (ma non aderirà mai al Partito Comunista). Il suo primo libro fu nel 1922 la raccolta di racconti Alle armi! (che comprende il celebre Diario di un pazzo, ispirato all’amatissimo Gogol’), ma in seguito rinunciò alla scrittura narrativa per darsi a prose brevi e inclassificabili (come le Erbe selvatiche del ’27 e i Fiori del mattino raccolti la sera del ’32) che ibridano tradizione cinese e moderne suggestioni europee, sino alle Vecchie leggende rielaborate del ’35. La raccolta delle sue opere assomma a venti volumi; in italiano le edizioni più recenti sono uscite da Quodlibet (Erbe selvatiche nel 2002 e La falsa libertà nel 2005), O Barra O (Fuga sulla luna e altre antiche storie rinarrate nel 2014), Newton Compton (La vera storia di Ah Q nel 2016) e La Vita Felice (Poesie nel 2016).