Benedetto Croce, Giovanni Gentile
1925 I DUE MANIFESTI
Il Manifesto degli intellettuali fascisti e il Manifesto degli intellettuali antifascisti
a cura di Antonio Maria Carena
Alcuni vecchi professori neutralisti, un poeta melodrammatico che si è perduto nelle nebbie di un lacrimogeno disfattismo, un teosofo, un cristiano fogazzariano, molti massoni ed alquante ombre e penombre di malcontenti, si sono ritrovati insieme per sottoscrivere un manifesto che è un goffo documento di incomprensione politica e storica. Ormai siamo abituati al mostruoso accoppiamento di cattolici e massoni, di spiritualisti e di positivisti, di germanofili e di francofili, di interventisti e di neutralisti, di conservatori e di sovversivi, tutti uniti nel grottesco tentativo di negare il Fascismo e di arrestare il magnifico stellone d’Italia che ascende...
Il Popolo d’Italia
Se vi è chi attendeva dal manifesto agli intellettuali la definizione ed il concetto – finalmente – del movimento fascista, rischia di provare un’assai grande delusione. Il manifesto ha tutti i caratteri di un manifesto elettorale; è l’abbondante raccolta dei più vieti luoghi comuni, e dopotutto, anche per la opinione che abbiamo di lui, fa meraviglia che l’abbia scritto Giovanni Gentile. O meglio, no; egli non poteva far diversamente; né diversamente consentiva la natura del movimento che vi voleva esaltare...
Giovanni Amendola, Il Mondo
- 978-88-8419-805-1
- 2016
- €13.00
Benedetto Croce (Pescasseroli, 25 febbraio 1866-Napoli, 20 novembre 1952) filosofo, storico, erudito, critico letterario, senatore del Regno e ministro dell’istruzione nel secondo governo Giolitti. Fondatore con Giovanni Gentile della rivista «La critica» e dell’indirizzo di pensiero dell’idealismo filosofico. Tra i maggiori esponenti della cultura italiana ed europea del Novecento, teorico del liberalismo e principale rappresentante dell’opposizione liberal-democratica al fascismo.
Giovanni Gentile (Castelvetrano, 29 maggio 1875-Firenze, 15 aprile 1944) filosofo e storico della filosofia, professore all’Università prima di Palermo e poi di Roma, ministro dell’istruzione nel primo governo Mussolini e autore della Riforma della scuola. Fu insieme a Benedetto Croce il maggiore esponente dell’idealismo italiano. Direttore della Scuola normale superiore di Pisa e della Enciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani, fu un teorico dello stato etico e del fascismo italiano, alla cui adesione si deve la sua tragica morte.