L’intera, la febbrile poesia di Alfonso Guida è – parafrasandola – la parte di mondo che lo sguardo del poeta afferra, portandola in luoghi diversi: ogni caro oggetto, persino il volto di una madre, viene contemplato da una solitudine interna e – da quella solitudine inguaribile – è mutato in icona di se stesso. Lo sguardo di Guida è però lucidissimo, saldo: anche quando tiene dietro alla scossa tellurica di un male interno, trabocca di impietosa compassione, quella di chi vede la miseria umana e, nonostante veda, la ama; ama uomini e donne attraverso una scrittura così ricca e densa da valere come una mano che accarezzi il volto di ciascuno degli internati che nomina, come un pianto versato per ciascuno di loro, ordinati – mai esposti – in una specie di cronaca e bestiario inferomanicomiale, commovente e selvaggio. Lo sappiamo: ci sono precedenti – illustri e cercati – ma non ha importanza, quello che importa è il dono, che si riesce a sottrarre a ogni male, che la poesia riesce a sostituire a ogni male. E con quanta modestia e serietà lo scrive, Guida: «le mie pagine, il mio mestiere», perché (anche) «scrivere / non è che toccarti le mani»: anche quando è pianto, quello di Guida è un lamento vivo, un vigoroso dolore, un verbo della solitudine che sta in piedi da solo, tutto è pieno di carne – povera, ridondante, sessuata o furente che sia – che fa il pane assoluto della poesia, la lingua sismica della poesia. Piena di piante, questa, di creature del cielo, della terra e del suo brulicante sottomondo.
Maria Grazia Calandrone
- 978-88-8419-654-5
- 2013
- €8.00
Alfonso Guida (1973) è nato e vive a San Mauro Forte, in Lucania. Nel 1998 vince il premio Dario Bellezza per l’opera prima con la raccolta Il sogno, la follia, l’altra morte a cura del Laboratorio delle Arti di Milano. Nel 2002 vince il premio Montale con la plaquette Le spoglie divise (Quindici stanze per Rocco Scotellaro). Suoi versi sono apparsi su diverse riviste e antologie italiane, fra le quali «Poesia». Ha approfondito in particolare l’opera di Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan. Ha pubblicato nel 2011 la raccolta Il dono dell’occhio e, nel 2012, Irpinia.