È la memoria a farsi voce nella voce, a rendere, quanto, per mulinello-ricordo è rimasto dall’atto fondativo della voce stessa, dal punto di un primo, e susseguente contatto col mondo. Ed è attraverso una rievocazione emotiva, che gli antenati con la loro storia personale, il loro destino nella singolarità, ritornano alla voce come discrete unità temporali, come minuscole superfici di terre e acque, di golene e argini, come luoghi esclusivi di ciascuno. I Padri ritornano come affetto accaduto, nella transumanza d’esistenza, laddove il cielo li ha resi azzurri istanti di valore e consolazione, nell’attesa-incanto del loro ricomparire, restare.
978-88-9380-083-9
2020
€12.00
Patrizia Santi
è nata a Bologna ed è laureata in Storia Moderna. Risiede in provincia di Modena, dove insegna italiano. Oltre a una monografia storica, ha pubblicato quattro volumi di poesia: Tregue Apparenti («Quaderni di poesia», Udine 2011, vincitore del premio biennale “Elsa Buiese” 2011), Consuetudini angolate (Rimini 2011, vincitore del “Premio Campagnola” 2012 e “Mons Aureus” 2012), frammenti, periferici (Firenze 2013, vincitore del “Premio Alinari” 2011 per l’inedito e del premio ex aequo “Grytzko Mascioni”, 2014) e Coordinate dalla Plaza (Sondrio 2014).