Percy Bysshe Shelley
ALASTOR o LO SPIRITO DELLA SOLITUDINE
Non solo Alastor fu il primo vero poema pubblicato da Shelley, ma fu anche la prima delle sue composizioni a rivelare – osserva John Addington Symonds – «la grandezza del suo genio». Raramente il verso sciolto è stato scritto con maggiore maestosità e musicalità: e sebbene l'influenza di Milton e Wordsworth possa essere percepita in alcuni passaggi, la «versificazione, tremante di vibrazioni liriche, è tale che solo Shelley avrebbe potuto produrla» (Symonds). Alastor; or, The Spirit of Solitude si compone di 720 versi. Il titolo fu suggerito da Thomas Love Peacock e trae ispirazione dalla mitologia romana, dove Alastor è un genio malvagio. A scanso di equivoci, il nome non si riferisce all'eroe o al poeta del poema ma allo spirito che anima divinamente l'immaginazione. Oltre al suo intrinseco valore artistico, Alastor ha un grande valore autobiografico. Mrs. Shelley afferma che fu scritto sotto l'aspettativa di una morte imminente e sotto il senso di delusione conseguente alle sventure della giovinezza del poeta.
- 978-88-9380-318.-2
- 2024
- €15.00
Percy Bysshe Shelley (1792-1822) è stato un poeta britannico, uno dei più celebri lirici romantici. Di famiglia aristocratica e conservatrice ma di indole ribelle, condusse vita irrequieta fin dalla prima giovinezza. Tra i suoi testi più noti, ricordiamo le liriche Ode to the West Wind (1819), The Cloud (1820); la tragedia The Cenci (1819); i drammi lirici Prometheus Unbound (1820) – massima espressione dell'idealismo shelleyano – e Hellas (1822), ispirato alla lotta per l'indipendenza della Grecia; i poemetti Julian and Maddalo (1818), ricordo di una visita veneziana a Byron, ed Epipsychidion (1821), un'esaltazione dell'amore platonico e passionale dedicata alla giovane Emilia Viviani della Rocca, l'elegia Adonais (1821), in morte del poeta John Keats; il saggio A Defense of Poetry (1821).
Giuseppe Balducci (1992) ha studiato presso l’Università degli Studi di Bari, dove si è laureato in Lettere con una tesi sulla sezione di emblematica del Fondo speciale «Mario Praz» (Fondazione Primoli, Roma) presso la cattedra di Bibliografia e Biblioteconomia. Si è occupato di narrativa e saggistica italiana e straniera, con contributi, tra gli altri, su Mario Praz, Pierre Loti e Henry de Montherlant. Ha curato, tra le altre, le seguenti edizioni: Mario Praz, Misteri d’Italia (Torino, 2022); Marcel Proust, Soggiorno a Venezia (Milano, 2022); Pierre Loti, Uomo di mare (Torino, 2023); Henry de Montherlant, Giulio Cesare. Dialogo con un’ombra (Torino, 2023). È membro della Society for Emblem Studies (Utrecht University) e della Bibliographical Society of America (BSA).