Benito Mussolini, Angelo Tasca, Antonio Gramsci
ALLE ORIGINI DELL'ITALIA POLITICA DEL NOVECENTO
1912-1916
A cura di David Bidussa
Abbiamo intitolato Alle origini dell’Italia politica del Novecento, scegliendo i testi della polemica dell’ottobre 1914 tra Mussolini, Angelo Tasca e Antonio Gramsci facendoli seguire in appendice sia da alcuni testi che precedono quel momento che da alcuni di poco successivi, perché quella crisi in cui matura il distacco rapido di Benito Mussolini dal Partito socialista, marca irreversibilmente l’uscita dall’Italia dell’Ottocento. La politica non è più teoria, è capacità del “politico” di dare forma e volto “forzando” le cose, anche in contrasto con l’impianto politico con cui si è identificati fino a quel momento. Il problema della fisionomia di quella crisi non è infatti nei distacchi, ma nella domanda di politica che essa genera. Benito Mussolini forza l’idea che occorra una piattaforma politica per proporre azione. Chi gli risponde tra i giovani socialisti (Angelo Tasca e Antonio Gramsci) che fino a quel momento hanno creduto nella battaglia del direttore de l’“Avanti!” per il rinnovamento del socialismo italiano, intuisce la natura dela sfida pur con incertezze o con incredulità. Le scelte successive di Mussolini sembrarono dare ragione a chi riconduceva quella crisi solo dentro la decisione di cambiare posizione. Quella crisi, tuttavia, non è solo un passaggio di sponda. È molto di più: segna l’inizio di una nuova stagione della politica in cui conta moltissimo la capacità di mobilitazione, la forza del mito politico, la domanda di senso dell’agire politico. È il Novecento, senza più possibilità di ritorno, per tutti i protagonisti di quella svolta.
- 978-88-8419-967-6
- 2019
- €15.00
Benito Mussolini (1883-1945), giornalista, direttore del quotidiano del Partito socialista “Avanti!” dal 1912 al 1914, poi fondatore dei Fasci di italiani di combattimento nel 1919, Primo ministro e duce del fascismo, dal 28 ottobre 1922.
Angelo Tasca (1892-1960) dirigente socialista, nel 1919 fondatore del settimanale “l’Ordine Nuovo” con Antonio Gramsci, fondatore del Pcd’I nel 1921 poi espulso nel settembre 1919 per antistalinismo. Il suo testo più noto è Nascita e avvento del fascismo pubblicato in Francia nel 1938 e poi tradotto in Italia nel secondo dopoguerra, più volte ristampato e vero classico della storiografia antifascista.
Antonio Gramsci (1891-1937), membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito comunista d'Italia (PCd'I) e deputato (1924), affrontò la questione meridionale, indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti massimalisti. Nel 1924 fondò il quotidiano politico l'Unità, organo del PCd'I. Per la sua attività e per le sue idee fu condannato a venti anni di carcere (1928). Sia la pubblicazione degli scritti politici, sia le Lettere dal carcere (postumo, 1947), sia, e soprattutto, i Quaderni del carcere (postumo, 1948-51) hanno avuto grande rilevanza nella cultura italiana del dopoguerra.