Rileggere l’intera Recherche alla luce del tema maggiormente rivelatore e onnicomprensivo: il dolore. È la via che Proust stesso indica nel Temps retrouvé, e che consente all’autrice di mettere a nudo dinamismi stilistici e narrativi inesplorati. Procedendo per campionature di estensione crescente, che vanno dalle singole parole, ai sintagmi, alle frasi, alle figures de style, ai personaggi, alle scene, Anna Isabella Squarzina ordina le tavole della proustiana anatomia del dolore. Nell’ultimo libro della Recherche, il protagonista è un uomo malato, debole, che vedendo la morte avvicinarsi contempla le rovine della propria esistenza. Impiega le forze rimaste per consegnarci una riflessione sulla sofferenza, che capovolge la prospettiva e fa di quel vecchio ragazzo inconcludente uno scrittore consapevole dell’utilità del dolore. Il saggio propone di sovrapporre l’idea di una vivificante quête della sofferenza alla consueta immagine del romanzo proustiano come ricerca estetica della felicità.