Pietro Giannone
APOLOGIA DE' TEOLOGI SCOLASTICI
edizione e commento di Luciana Cecchetto; introduzione e cura di Giuseppe Ricuperati
L’Apologia de’ teologi scolastici, scritto durante i dodici anni di detenzione a causa dei dissidi con le autorità ecclesiastiche, si presenta come un’analisi sull’incapacità del Cristianesimo di adattarsi alla vita civile. Non a caso tale opera era preceduta dai Discorsi sulle deche di Tito Livio, che sottolineava come invece i Romani avessero una religione del tutto compatibile con lo sviluppo della vita civile. Nell’Apologia Giannone cerca pertanto di dimostrare che gli errori della teologia scolastica erano solo conseguenze delle precedenti invenzioni e fraintendimenti dei Santi Padri, senza salvare in questa disamina né Agostino né Gerolamo. I principali riferimenti di Giannone sono Jean Daillé, De usu Patrum, e soprattutto il più recente Traité de la morale des Pères de l'Eglise di Jean Barbeyrac. L’opera appare in ogni caso come la più rigorosa demolizione della Défense de la tradition et des Saint Pères che Jacques Bossuet aveva scritto scegliendo come bersaglio Richard Simon.
- 978-88-8419-542-5
- 2011
- €40.00
Pietro Giannone (1676-1748), filosofo e giurista, esponente di spicco dell’Illuminismo italiano, si appassionò anche agli studi storici dedicandosi per ben vent’anni alla stesura della sua opera storica più conosciuta Dell’istoria civile del regno di Napoli (1723), che gli causò numerosi problemi con la Chiesa per il suo contenuto. Dopo varie pellegrinazioni, giunse a Ginevra, patria del calvinismo, dove compose un altro lavoro dal forte sapore anticlericale Il Triregno. Del regno terreno, Del regno celeste, Del regno papale (pubblicato postumo solo nel 1895) che gli costò nuovamente la persecuzione delle alte sfere ecclesiastiche culminate con la sua cattura. Durante gli anni della prigionia scrisse l’Apologia de’ teologi scolastici e l’Istoria del pontificato di Gregorio Magno. Nonostante l’abiura (1738), morì nella prigione del mastio della Cittadella di Torino il 17 marzo del 1748.
Giuseppe Ricuperati allievo di Franco Venturi, è stato professore di Storia Moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofi dell’università di Torino. Ha rinnovato gli studi su Pietro Giannone a partire da un volume del 1970. Ha poi approfondito temi come Illuminismo europeo, storia della storiografia, della scuola, della stampa, dello stato e della città, partecipando a progetti nazionali ed internazionali. Conclusa l’attività di docente nel 2009, è oggi professore emerito. Fa parte di diverse accademie, fra cui quella delle Scienze di Torino, dell’Istituto Lombardo, e dei Lincei. È stato Presidente della Società italiana per lo studio del secolo XVIII, rappresentandola in quella internazionale. Dal 2005 è direttore della «Rivista storica italiana», cui ha collaborato dal 1960.