Pietro Gibellini
BELLI SENZA MASCHERE
Saggi e studi sui sonetti romaneschi
Il massimo poeta in dialetto, anzi un gigante della nostra letteratura: addirittura l’unico che possa degnamente paragonarsi a Dante. Tale è Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863) per l’autore di questo libro, che raccoglie i frutti degli ultimi vent’anni dei suoi studi su quel grande, del cui genio si accorsero Gogol e Sainte-Beuve, ma che rimase clandestino nella vita condotta all’ombra del Cupolone, nel crepuscolo dello Stato pontificio. Il suo Commedione di duemila e più sonetti, così romanesco e così universale, viene qui indagato con il binocolo e con il microscopio, attraverso saggi storico-critici che lo contestualizzano, e ricerche che mettono a fuoco le idee di fondo del poeta e dei suoi personaggi plebei, talvolta maschere indossate dall’autore, più spesso distanziate e autonome alterità. Le letture in profondità di sonetti-capolavoro, poi, rivelano la perizia formale e la straordinaria inventiva di un poeta dell’età romantica, ma che anticipa il realismo con l’affresco antropologico della plebe di Roma cui dà voce, e perfino lo oltrepassa con punte di modernità surrealistica e visionaria. D’altra parte la meditazione che affiora nelle forme del grottesco colloca il poeta dei Sonetti nel solco senza tempo del pessimismo esistenziale, dal biblico Ecclesiaste al contemporaneo e compatriota Leopardi.
- 978-88-8419-554-8
- 2012
- €28.00
Pietro Gibellini (1945), bresciano, è ordinario di letteratura italiana a Ca’ Foscari. Formatosi alla scuola pavese di Dante Isella, Maria Corti e Cesare Segre (e poi al contatto con Gianfranco Contini) è fra i più operosi filologi moderni, oltre che originale interprete di testi. Ha curato edizioni critiche e commentate di varie opere (tra cui l’Alcyone di D’Annunzio, autore del quale dirige l’Edizione Nazionale) e ha scritto numerosi saggi, concernenti soprattutto la letteratura dal Sette al Novecento: la linea lombarda da Parini a Gadda, Manzoni, il decadentismo, Pirandello, la poesia dialettale contemporanea, l’eredità della mitologia classica e della Bibbia nei nostri autori. A Giuseppe Gioachino Belli ha già dedicato vari volumi: La Bibbia del Belli, Il coltello e la corona, Belli oltre frontiera, I panni in Tevere. Attende da anni, con Lucio Felici, all’edizione critica e commentata dei Sonetti per i «Meridiani».