Wilhelm Richard Wagner, Cosima Wagner, Joseph-Arthur de Gobineau
CORRISPONDENZA
1880-1882
«Dovevo incontrare così tardi il solo scrittore originale che io conosca? Non divoro le Nouvelles asiatiques perché le assaporo. Fieno delle Mille e una notte!». Wagner non trova altre parole per dire tutto il suo entusiasmo alla lettura delle novelle di Gobineau. Il quale dal canto suo così si esprime riguardo alla musica del Maestro: «Ah! il Lohengrin! Non c’è niente al mondo di comparabile!». Ma nonostante l’amicizia e la stima reciproca Wagner e Gobineau non erano disposti a transigere sulle loro convinzioni. L’uno impegnato nell’opera di rigenerazione della razza superiore mediante la vera arte, e l’altro con la certezza che le civiltà , organismi viventi, subiscono la necessità della vita: nascita, crescita, fecondità, deperimento e morte. Tanto da far suppore che se le relazioni tra i due non fossero state interrotte dalla morte, sarebbero sfociate in un dissidio come quello sorto tra Nietzsche e Wagner al tempo della rappresentazione del Ring nel primo festival di Bayreuth.
- 978-88-9380-073-0
- 2020
- €15.00
Wilhelm Richard Wagner (1813-1883). Compositore, scrittore, saggista e librettista, Wagner impiegò il suo genio alla realizzazione di un’opera in musica che racchiudesse tutte le forme d’arte, compresi gli elementi architettonici e scenografici. Le sue opere, ispirate per lo più all’epica germanica. Costituiscono il culmine dell’esperienza romantica tedesca. Con il Ring des Nibelungen, portò a compimento talune innovazioni che si trovavano già in germe nel Fliegender Holländer: abolì la forma chiusa articolata nell’alternanza di recitativi e arie a favore di un flusso melodico ed emotivo, e introdusse il Leitmotiv, «motivo conduttore» che caratterizza un personaggio, un’idea, un sentimento, riproposto ogni volta che si presenta in scena il personaggio o la situazione cui il motivo si riferisce
Cosima Wagner (1837-1930). Figlia di Franz Liszt e della contessa Marie d’Argoult, nel 1857 sposò in prime nozze il compositore Hans von Bülov, allievo del padre e amico personale di Wagner. Nel 1870 sposò in seconde nozze Wagner, cui diede tre figli e del quale fu preziosa collaboratrice nell’organizzazione del festival di Bayreuth. Dal 1869 al 12 febbraio 1883, vigilia della morte di Wagner, tenne un diario quotidiano della vita in comune con il marito. Rimasto a lungo inedito, il diario fu pubblicato alla fine degli anni Settanta a Monaco di Baviera, Die Tagebücher, 2 voll. a cura e nel commento di M. Gregor Dellin – Dietrich Mack.
Joseph-Arthur de Gobineau (1816-1882). Entrato nella carriera diplomatica nel 1849, fu segretario di ambasciata a Berna (1849-1854), poi ministro di Francia in Persia (1855-1858), in Grecia (1864-1868), in Brasile (1868-1870) e in Svezia (1872-1877). È autore di varie opere, tra cui La Renaissance - scènes historiques (1877), il romanzo Les Pléiades (1874), e il poema Amadis (1876). Ma l’opera cui più di ogni altra è legato il suo nome è l’Essai sur l’inégalité des races humaines (1853-1855), in cui, all’interno di uno studio sulla nascita e la decadenza delle civiltà, cercò di dimostrare l’innata diversità di carattere dei singoli popoli, sostenendo il primato della razza «aria», e in essa dell’elemento germanico.
Vito Sorbello per la casa editrice Aragno ha tradotto e curato: Viaggio in Italia di Taine (2003); la corrispondenza tra Gustave Flaubert e George Sand, Fossili di un mondo a venire (2004); Gli Dei antichi di Mallarmé (2008); l’edizione integrale del Journal. Memorie di vita letteraria dei fratelli Goncourt (7 voll., 2007-2009); le Memorie di Talleyrand, principe di Benevento (5 voll., 2011); i Lunedì. Principesse, amanti, salonnières e muse galanti di Charles-Augustin de Sainte-Beuve (3 voll., 2013); la corrispondenza di Arthur Rimbaud Non sono venuto qui per essere felice (2014); la corrispondenza di Stendhal Il laboratorio di sé (6 voll., 2016-2017).