Un mondo fantasmale, i cui abitanti – fantasmi – si condensano reattivamente in oggetti, dove la physis è psiche, e ci balza incontro. Una sezione geologica di nostro – di ognuno, di tutti, di chi scrive – passato che sembra reinventare una forma di cinema nel senso primario di narrazione per luci e ombre, con luci e ombre trattate in un cut up, come se fossimo all’inizio dell’uso del mezzo, in un territorio di sperimentazione, anch’essa, primaria. E la parola narrazione non stoni, ma sia anzi intesa nel senso più vasto, dilatato e sfrangiato possibile: come sinonimo di allucinazione. Già autore in questa stessa collana di Maniera nera, uscito nel 2015, qui Marco Giovenale riparte da testi precedenti e li riassembla, e nel farlo, li riscrive attraverso il loro posizionamento, e il posizionamento, attraverso la scrittura, dei corpi nel tempospazio. Non è un segreto che Giovenale sia in realtà più autori in uno, e qui forse uno di questa moltitudine interiore giunge a fine e compimento: lo stesso autore di Shelter (Donzelli 2010), che qui mette in campo una partita con sé stesso. Ciò che era protetto, racchiuso, separato, ora è sparso e all’aperto, irrimediabilmente senza dimora, se tutto è all’esterno, e da questo esterno si irraggia e irradia, si dilania. Con un sentimento di riverbero che resta con chi legge, se il colore che viene dopo il nero, o che si oppone al nero, non è in realtà il bianco della pura assenza, ma il grigio cenere di ciò che ostinatamente resta, rimane, non si perde nella perdita non muore nella morte. Laura Pugno
- 978-88-9380-245-1
- 2023
- €15.00
Marco Giovenale vive a Roma, dove lavora come editor e traduttore indipendente. È tra i fondatori di gammm.org (2006) e puntocritico.eu (2011). È redattore di varie riviste cartacee e spazi web, e collabora con «l’immaginazione» e «alfabeta2». Cura la collana Logosfere per l’editrice Zona, Syn per IkonaLíber, e – con Mariangela Guatteri, Michele Zaffarano e Giulio Marzaioli – Benway Series (Tielleci). Libri recenti: Storia dei minuti (2010), Shelter (2010), In rebus (2012, con i testi del Premio Delfini 2009), Delvaux (2013). Prose: Numeri primi (2006), Quasi tutti (2010), Lie lie (2010). In antologie italiane: Parola plurale (2005), Nono quaderno di poesia contemporanea (2007), Poesia degli anni Zero (2011), Nuovi oggettivisti (2013). Con i redattori di gammm è nel libro collettivo Prosa in prosa (2009). Scrittura asemantica in: Sibille asemantiche (2008), This Is Visual Poetry / by M.G. (2011), Asemic Sibyls (2013), Syn sybilles (2013). In antologie verbovisive: Anthology Spidertangle (2009), The Last Vispo Anthology (2012), An Anthology of Asemic Handwriting (2013).