Antonio Gramsci
CRONACHE TEATRALI
1915-1920
Introduzione di Guido Davico Bonino
Le critiche teatrali di Gramsci dal ’15 al ’20 non sono ancora note come meritano. Pubblicate in gran parte per la prima volta nel sesto volume delle Opere presso Einaudi nel lontano 1950, vennero riedite con alcune nuove attribuzioni in appendice a quattro raccolte di articoli torinesi di Gramsci, apparse sempre presso Einaudi nel 1980, ’82, ’84 e ’87 (le cinque edizioni citate sono da gran tempo esaurite). La presente edizione le ripropone tutte integralmente, in ordine cronologico. L’ampia introduzione di Guido Davico Bonino, oltre a sottolineare la carica etico-civile dell’impegno cronistico gramsciano, fa’ da guida al lettore all’interno di un lavoro minuzioso e fittissimo, che non esita ad affrontare alcuni dei nodi cruciali della scena italiana ed europea del primo Novecento: dal teatro delle passioni morali alla Ibsen o alla Andreev a Pirandello e al pirandellismo, ai futuristi, ai grotteschi, mentre penetra nel nucleo dell’interpretazione scenica, battendo in breccia alcuni miti della tradizione tardo ottocentesca, come quello del Primattore e invocando all’opposto il rispetto della collettività attorale, grazie alla quale soltanto l’opera teatrale svela tutti i suoi variegati messaggi.
- 978-88-8419-453-4
- 2010
- €20.00
Antonio Gramsci (1891-1937), membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista (1923). Divenuto segretario del Partito comunista d'Italia (PCd'I) e deputato (1924), affrontò la questione meridionale, indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti massimalisti. Nel 1924 fondò il quotidiano politico l'Unità, organo del PCd'I. Per la sua attività e per le sue idee fu condannato a venti anni di carcere (1928). Sia la pubblicazione degli scritti politici, sia le Lettere dal carcere (postumo, 1947), sia, e soprattutto, i Quaderni del carcere (postumo, 1948-51) hanno avuto grande rilevanza nella cultura italiana del dopoguerra.
Guido Davico Bonino (Torino 1938), si è laureato in Letteratura Italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della sua città sotto la guida di Giovanni Getto. A ventitre anni è succeduto a Italo Calvino come capufficio stampa della casa editrice Einaudi, di cui in seguito è stato segretario generale. Nel 1978 ha intrapreso la carriera di docente universitario presso le università di Cagliari, Bologna, Torino. Nel biennio 1999-2001 ha diretto il Teatro Stabile di Torino e in quello successivo l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. Ha curato edizioni di classici italiani (Dante, Boccaccio, Machiavelli, Alfieri, Foscolo, Carducci) nonché antologie di racconti, poesie e lettere d’amore.