Giovanni Malagodi
DALLA CRISI ALLO SVILUPPO
a cura di Francesca Pino e Francesca Gaido
Dalla crisi allo sviluppo conferma il decisivo apporto di Malagodi ‘banchiere’ al rilancio della Banca Commerciale Italiana dopo il salvataggio dei primi anni Trenta. Ispirandosi ai concetti strategici del decentramento operativo e decisionale, messi a punto con Raffaele Mattioli nel 1933-34 (Uscire dalla crisi, Aragno, 2010), Malagodi elabora un originale e coerente sistema organizzativo per riconvertire la banca al credito ordinario, ridando slancio alla periferia mediante una nuova architettura del lavoro di filiale. Altrettanto importante è la fissazione di una routine per la valutazione del ‘merito di credito’ a più livelli, attraverso un modulo rimasto celebre (Mod. 253), qui edito in Appendice. Il lettore odierno può così osservare dal vivo la stringente logica organizzativa di Malagodi, che inizia con l’acuta analisi delle disfunzioni del vecchio sistema, e poi sviluppa riforme a fasi concatenate per i nuovi servizi di filiale, definendo i corrispondenti ruoli direttivi a livello locale. Completano il disegno idee innovative e ben calibrate per aggiornare la formazione e il metro di valutazione dei quadri. L’interesse di questi scritti inediti sta anche nel background filosofico-umanistico della cultura di Malagodi, che emerge fin dagli indici di einaudiana memoria, e si conferma nell’eleganza dei ragionamenti e nella proprietà del linguaggio. Al di là della forma, desta ammirazione e va segnalata, in Malagodi e Mattioli, la capacità di calarsi nell’azione pratica, e di curare con fermezza e dinamismo l’applicazione integrale del nuovo sistema, padroneggiando dunque sia il dettaglio intelligente che il ‘nocciolo dei problemi’: una lezione di grande attualità.
- 978-88-8419-475-6
- 2010
- €20.00
Giovanni Malagodi (1904-1991), dal 1926 al 1937 ha lavorato alla Banca Commerciale Italiana di Milano, raggiungendo prestissimo posizioni di vertice. Nel 1937 è stato nominato direttore generale della controllata Sudameris di Parigi, trasferendosi un anno dopo, con lo stesso incarico, alla sede di Buenos Aires. Rientrato in Italia nel ‘47, come direttore centrale della Comit, è stato «prestato» da Mattioli al governo italiano per guidare la nostra delegazione dell’Oece, a Parigi. Nel ‘53 ha lasciato la banca, entrando in politica, quale segretario per lunghissimi anni, e poi presidente, del Partito Liberale Italiano.