Giuseppe Parini
DIALOGO SOPRA LA NOBILTÀ
“Di grazia, Signore, fatelo, se il potete; ché voi non vi avvilirete punto. Questo è un luogo ove tutti riescono pari; e coloro, che davansi a credere tanto giganti sopra di noi colassù, una buona fiata che sien giunti qua, trovansi perfettamente appaiati a noi altra canaglia: non ècci altra differenza, se non che, chi più grasso ci giugne, così anco più vermi se ‘l mangiano.” Così parla il poeta al Nobile a metà dell’opera di Parini. Il dialogo sopra la nobiltà, composto nel 1757, è un breve dialogo immaginario che, ispirato ai toni e alle situazioni dei Dialoghi dei morti di Luciano di Samosata, vede come protagonisti il Poeta e un Nobile, i quali per una circostanza fortuita si ritrovano a condividere la stessa tomba. All'inizio il Nobile borioso disprezza la miseria e l'oscurità del Poeta, ma questo, con ragionamenti stringenti, gli dimostra che la nobiltà non significa nulla, se non ricordare a memoria i nomi degli antenati ed ottenere un'adulazione interessata. Alla fine il Nobile perde tutte le sue certezze e anzi si rammarica di non aver conosciuto in vita il Poeta, il quale gli avrebbe evitato di vivere secondo i pregiudizi del suo ceto. Opera di carattere morale, Il dialogo sopra la nobiltà è per molti aspetti il precursore di ‘A Livella, la composizione che Totò scrive nel 1964 e in cui ritorna proprio quell’aspetto della morte come condizione che agisce da azzeramento delle differenze.
- 978-88-8419-972-0
- 2019
- €12.00
Giuseppe Parini (1729- 1799) è stato un poeta e abate italiano. Membro dell'Accademia dei Trasformati, fu uno dei massimi esponenti del Neoclassicismo e dell'Illuminismo in Italia. l periodo tra il 1757 e il 1795 è segnato dalla produzione delle 19 Odi, superate per dare luogo ad una poesia di alto contenuto civile e morale: La vita rustica (1757), La salubrità dell’aria (1759), L’innesto del vaiuolo (1765), Il bisogno (1765) sono alcune delle più note. Opera importante di Parini è Il Giorno, poema satirico diviso in quattro parti: Mattino, Mezzogiorno, Vespro e Sera. Le prime due furono pubblicate nel 1763 e nel 1765 mentre la terza e la quarta parte, rimasta incompiuta, furono pubblicate postume nel 1801.