Paolo Giovio
DIALOGO SUGLI UOMINI E LE DONNE ILLUSTRI DEL NOSTRO TEMPO (VOL. I)
a cura di F. Minonzio
Fondata su una nuova collazione dei tre manoscritti del XVI secolo, di proprietà della Società Storica Comense (Fondo Aliati, 28.1, parzialmente autografo di Giovio, e Fondo Aliati, 28.2, con varianti autografe gioviane) e della Biblioteca Comunale di Como (1.6.16, con varianti autografe gioviane), la presente edizione critica propone il testo del Dialogus in una forma profondamente rinnovata rispetto all’editio princeps (1984), che pure offrì per la prima volta il dialogo in veste integrale (compreso il libro II, già edito da Girolamo Tiraboschi sulla base di una copia trasmessagli da Giovan Battista Giovio): la presente edizione ne ha emendato gli errori, di lettura ma non solo, ha proposto inedite congetture fondate su nuove interpretazioni di punti problematici, e di fronte a codici pesantemente segnati da addizioni, sostituzioni e cancellazioni, un fitto intarsio di varianti, per lo più autografe, marginali e interlineari, ha offerto un nuovo apparato critico, ispirato a criteri che ambiscono ad una piena leggibilità. Se nuovo è il testo critico, inedita è la traduzione (finora del Dialogus erano stati pubblicati, in una lingua moderna, solo brevi lacerti): il commento, d’altro canto, non ha fruito della magnanimità di precursori con i quali confrontarsi, salvo – ancora – relativamente a brevi passi antologizzati, e l'introduzione (della cui ampiezza l’autore rispettosamente chiede venia) aspira a fornire alcune chiavi d'accesso, che si ritengono non denegabili, ad una comprensione storica del Dialogus.
- 978-88-8419-516-6
- 2011
- €50.00
Paolo Giovio (1483-1552), vescovo cattolico, storico e medico umanista, studia filosofia e medicina alle Università di Padova e Pavia. Nel 1514, ottiene, per concessione papale, l’incarico di professore dello Studio Romano, in qualità di lettore di filosofia morale, mentre l’anno successivo viene nominato lettore di filosofia naturale. Poco propenso alla carriera magistrale, ma piuttosto assorbito dagli studi linguistici e letterari, nonché dalle ricerche storiografiche, inizia a frequentare l’Accademia Romana. Durante la sua lunga attività di studioso si legherà alla famiglia de’ Medici e in seguito a quella dei Farnese, per poi stabilirsi definitivamente nel 1549 alla corte di Cosimo I de’ Medici. Tra le sue opere più importanti si segnala: Dialogus de viris et foeminis aetate nostra florentibus (1528); Commentario sulle cose riguardanti i Turchi (1532; ripubblicato in latino nel 1537); Illustrium virorum vitae (1549); Historiarum sui temporis (I tomo, 1550); Historiarum sui temporis (II tomo, 1552); Dialogo delle imprese militari et amorose (1555; post.).
Franco Minonzio (Lecco, 1955), muovendo da una formazione di filologo classico, si è occupato di filosofia e scienza nel mondo antico, di tecnologia romana, di scienza rinascimentale, in quest’ultimo ambito rivolgendo a lungo la sua attenzione a pensatori, soprattutto medici e naturalisti, dal profilo disciplinare ‘spurio’, intellettualmente non conformisti. Di uno di essi, Paolo Giovio, medico e storico, ha indagato gli orizzonti metodologici (Studi gioviani. Scienza, filosofia e letteratura nell’opera di Paolo Giovio, 2 voll., 2002) e la sfrenata curiositas culturale (curando, con S. Maffei e C. Sodini, il volume Sperimentalismo e dimensione europea della cultura di Paolo Giovio (2007). Di Giovio ha inoltre realizzato l’edizione in traduzione italiana commentata degli Elogia (Elogi degli uomini illustri, 2006) e del Larius (La Descrizione del Lario, 2007) e, sempre su di lui, ha curato l’edizione critica dello scritto polemico di Benedetto Varchi, Errori del Giovio nelle Storie (2010). Al di fuori di quest’area cronologica, ha pubblicato tra gli altri scritti la monografia Chiarezza e metodo. L’indagine scientifica di Maria Gaetana Agnesi (2006). Attualmente indaga i rapporti tra Giovio e gli ambienti filosofici e scientifici, soprattutto fiorentini, di matrice filospirituale.