Natalino Sapegno
EUROPA
Quaderni di traduzioni
a cura di Giulia Radin e Ruth Alger
Che cosa spinge Sapegno ad un impegno di traduttore così imponente? Una forma di umiltà, l’estremo scrupolo nell’avvicinarsi il più possibile, con reverente attenzione, agli autori studiati, nella convinzione che il critico è prima di tutto un lettore: in questo senso, l’impegno del traduttore è un aspetto che in Sapegno integra la profondità e il rigore dello studioso e del divulgatore. Ma non c’è solo questo. L’assiduità con la quale il grande erudito si piegò all’umile esercizio del traduttore ci fa cogliere in quest’ultimo il “cantuccio lirico” nel quale il critico si rifugiava per rendere personale ed esclusivo il suo diuturno colloquio con le voci più alte del passato, affiancandosi ad esse nel sentire e nel dire.
Lionello Sozzi
- 978-88-8419-476-3
- 2010
- €35.00
Natalino Sapegno (1901-1990), critico e storico della letteratura italiana, accademico dei Lincei dal 1954, poi docente di letteratura italiana alle Università di Palermo e di Roma. Collaboratore di «Rivoluzione liberale», sviluppò, in sintonia con il gruppo gobettiano la polemica con la scuola gentiliana e maturò l’adesione al metodo crociano, da cui poi si distaccò definitivamente. Notevoli per metodo critico – interpretativo sono le edizioni commentate e curate di opere di Petrarca, Boccaccio, Dante, Poliziano. Fra le ristampe più recenti: Il Trecento (Milano, 1982), Frate Jacopone (Aragno, 2002), Pagine di storia letteraria (Firenze, 1985), Ritratto di Manzoni e altri saggi (Bari, 1986) e infine la terza edizione del Compendio di storia della letteratura italiana (3 voll. Firenze, 1989).