Benjamin Fondane
FALSO TRATTATO DI ESTETICA
Apparso per la prima volta nel 1938 e rimasto per molto tempo inosservato, il Falso Trattato di estetica di Benjamin Fondane fu ripubblicato in Francia nel 1998, a cento anni dalla nascita dell’Autore. Non senza subire l’influsso del pensiero di Lev Šestov (che Fondane aveva conosciuto a Parigi nel 1924), quest’opera brillante e anticonformista intende reagire all’estetica istituzionale che, sottoponendo la poesia al controllo della ragione, la sradica dalla concreta e palpitante realtà dell’esistenza. Un progetto simile doveva inevitabilmente dare luogo a un trattato che suonava «falso» per più d’una ragione. Falso perché parlava della poesia come di un atto di forte partecipazione alla vita e ne proponeva una visione per l’appunto «falsa» dal punto di vista delle codificazioni ufficiali. Falso perché era scritto in uno stile che falsificava e vanificava tutte le aspettative della trattatistica convenzionale. Falso perché, attraverso un’innovativa esaltazione della poesia, mostrava che «il falso è ontologicamente più ricco del vero».
- 978-88-9380-087-7
- 2020
- €20.00
Benjamin Fondane (Iași, novembre 1898 – Auschwitz, 1944), autore fondamentale per la cultura europea, è stato un poeta, filosofo esistenziale, sceneggiatore, drammaturgo e cineasta romeno di origine ebraica. Inizialmente fu uno scrittore in lingua romena e partecipò ai circoli dell’avanguardia di Bucarest prima di trasferirsi a Parigi nel 1923. Là vi sviluppò, ai margini dei gruppi e delle scuole, la sua opera di poeta e di critico, scrivendo in francese. Divenuto discepolo del filosofo russo Lev Isaakovič Šestov, si dedicò a far conoscere il suo pensiero, a svilupparne le implicazioni nell’ambito della poesia. Durante la guerra collaborò a varie pubblicazioni clandestine. Denunciato dalla Gestapo, in quanto ebreo, fu deportato ad Auschwitz e venne gasato il 2 o 3 ottobre del 1944. Tra le sue opere maggiori: Rimbaud le Voyou [1933], La Conscience malheureuse [1937], Baudelaire et l’expérience du gouffre [1947], Rencontres avec Léon Chestov [1982].
Luca Orlandini ha curato e tradotto in Italia le maggiori opere di Benjamin Fondane: Baudelaire e l’esperienza dell’abisso (2013), La coscienza infelice (2016), In dialogo con Lev Šestov. Conversazioni e carteggio (2017), usciti presso Aragno, e una prima edizione del Falso Trattato d’estetica. Saggio sulla crisi del reale (2014), poi pubblicato in una nuova edizione rivista e ampliata presso la Aragno (2021) . Sempre per i tipi di Aragno, ha pubblicato il saggio critico La vita involontaria. In margine al Baudelaire e l’esperienza dell’abisso di B. Fondane (2014) e Ritorno agli elementi (2020); nel 2017 ha curato la nuova traduzione, e prima edizione annotata criticamente, di L. Šestov, La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche.