Publio Philippo Mantovano
FORMICONE
Considerata la prima commedia in volgare (la Cassaria di Ludovico Ariosto è rappresentata nel 1508), il Formicone (1503?) di Publio Filippo Mantovano costituisce un prezioso tassello per lo studio della genesi di uno dei generi più fortunati della letteratura italiana in epoca moderna. In prosa e in cinque atti, l’opera si configura come un’evoluzione dei volgarizzamenti del teatro classico nelle corti di Ferrara e Mantova animate da Isabella d’Este e Francesco II Gonzaga. Sulla scia del modello plautino-terenziano, il Formicone rielabora una delle novelle presenti nelle Metamorfosi di Apuleio. La revisione del testo sugli originali, la documentata introduzione e il rigoroso commento di Stefania Mallamaci si configurano come preziosi strumenti per facilitare la lettura e le interpretazioni della pièce. L’edizione è arricchita della prefazione di Pier Mario Vescovo, uno dei massimi esperti di letteratura teatrale.
- 978-88-9380-208-6
- 2022
- €20.00
Publio Philippo Mantovano visse tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo. È ricordato per la sua unica opera nota, il Formicone, una commedia in cinque atti, rappresentata a Mantova il 12 novembre 1503, dagli scolari dell'umanista Francesco Vigilio, ritenuta dagli storici della letteratura la prima commedia regolare in lingua italiana. La commedia ottenne un buon successo e venne rappresentata in seguito non solamente a Mantova, ma anche in numerose località della provincia e fu stampata a Roma nel 1524 e a Venezia, nel 1530, la prima edizione del libro Formicone.
Stefania Giovanna Mallamaci collabora, in qualità di cultrice della materia, alla cattedra di Letteratura italiana dell’Università della Calabria. Ha conseguito nel 2019 il dottorato in Studi Umanistici presso l’Università della Calabria e ha svolto un semestre di ricerca nel Warburg Institute di Londra. Per il Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani si è occupata del settore della biblioteca digitale delle opere di Bernardino Telesio e Giordano Bruno e ha curato le relazioni scientifiche con gli studiosi europei. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla commedia di primo Cinquecento, a cui ha dedicato saggi e contributi. È membro del gruppo di ricerca «Seminario de Poética Europea del Renacimiento» e del comitato di redazione della rivista «Filologia antica e moderna». Ha pubblicato numerose recensioni nella sezione cinquecentesca de «La Rassegna della letteratura italiana».