Natalino Sapegno
FRATE JACOPONE
Prefazione di Carlo Ossola
... solo invece chiudendosi in sé, esasperando il suo stato d’isolamento, riducendo tutta la sua vita ad un unico costante anelito, Jacopone trovava in qualche modo il suo equilibrio, sia pure sublime e vertiginoso. Allora la contemplazione accanita del mistero, muovendo da un senso di paura, che era incapacità di comprendere, ebbrezza del vuoto, meraviglia e stupore, arrivava a quel palpito, che è bisogno, e forse unico mezzo, di conoscere ed afferrare la realtà ignota; palpito, che gli uomini, nelle loro terrene vicende, chiamarono amore, e così anche Jacopone volle chiamarlo, rispetto al suo Dio. Esprimendo questo suo stato, il Tudertino trovò anche la sincerità e la verità della sua poesia... (Natalino Sapegno)
- 978-88-8419-082-7
- 2002
- €11.36
Natalino Sapegno (1901-1990), critico e storico della letteratura italiana, accademico dei Lincei dal 1954, poi docente di letteratura italiana alle Università di Palermo e di Roma. Collaboratore di «Rivoluzione liberale», sviluppò, in sintonia con il gruppo gobettiano la polemica con la scuola gentiliana e maturò l’adesione al metodo crociano, da cui poi si distaccò definitivamente. Notevoli per metodo critico – interpretativo sono le edizioni commentate e curate di opere di Petrarca, Boccaccio, Dante, Poliziano. Fra le ristampe più recenti: Il Trecento (Milano, 1982), Frate Jacopone (Aragno, 2002), Pagine di storia letteraria (Firenze, 1985), Ritratto di Manzoni e altri saggi (Bari, 1986) e infine la terza edizione del Compendio di storia della letteratura italiana (3 voll. Firenze, 1989).
Carlo Ossola è nato a Torino nel 1946. Critico letterario italiano, ha insegnato Letteratura italiana alle Università di Ginevra, di Padova e di Torino. Dal 2000 è professore al Collège de France di Parigi, cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina. Condirettore delle riviste «Lettere Italiane» e «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa» è socio dell’Accademia dei Lincei dal 1995. Fra le sue opere: Autunno del Rinascimento: “Idea del tempio dell’arte nell’ultimo Cinquecento” (1971); Dal “Cortegiano” all’ “Uomo di mondo”: storia di un libro e di un modello sociale, (1987); Figurato e rimosso: icone e interni del testo, (1988); L’Avenir de nos origines. Le copiste et le prophète, (2004). Nei suoi studi sui contemporanei un posto di spicco spetta a Ungaretti (Giuseppe Ungaretti, 1975). Ha diretto, insieme a Cesare Segre, una Antologia della poesia italiana (3 voll., 1997-99) per la “Pléiade” Einaudi-Gallimard.