Questo diario di un poeta ingegnere è organizzato attraverso articoli, pagine autobiografiche e recensioni che furono pubblicati in periodici tra il 1934 e il 1939, scandendo il puntuale e vivace inserimento di Leonardo Sinisgalli nel dibattito culturale degli anni Trenta sul razionalismo architettonico, sul rapporto tra invenzione e metodo, sul ruolo della tecnica nella civiltà contemporanea. Da queste pagine emergono i nomi, tra gli altri, di Leon Battista Alberti, Leonardo da Vinci e Paul Valèry, di Edoardo Persico e di Le Corbusier; in linea con una visione umanistica della modernità, vi si afferma un'idea utopica di cultura, dove si intrecciano letteratura e scienza, arti figurative e architettura. Ne esce la figura a tutto tondo di un poeta innamorato del linguaggio e dei numeri, delle metafore e dei teoremi: da qui l'idea editoriale Furor geometricus, in contrappunto con il titolo Furor mathematicus proposto dall'autore per una celebre raccolta di saggi scientifici.
- 978-88-8419-072-X
- 2001
- €10.36
Leonardo Sinisgalli (1908-1981), poeta, ingegnere, esperto di pubblicità e design, ha pubblicato diverse raccolte di versi, tra cui Vidi le Muse (1943), I nuovi Campi Elisi (1947), La vigna vecchia (1956), Il passero e il lebbroso (1970); le prose narrative di Fiori pari, fiori dispari (1945), Belliboschi (1948) e Un disegno di Scipione e altri racconti (1975); i saggi di Horror vacui (1945), Furor mathematicus (1950) e Calcoli e fandonie (1970). Ha fondato e diretto le riviste «Pirelli», «Civiltà delle macchine» e «La botte e il violino».