Federico Chabod
GIOVANNI BOTERO
con un saggio introduttivo di Gennaro Sasso
Solo in apparenza, è difficile spiegare a sé stessi la ragione per la quale, probabilmente fra il 1929 e il 1930, Chabod, conclusi, per allora, gli studi su Machiavelli e, in particolare sul Principe, intraprese lo studio sistematico di Giovanni Botero e maturò il proposito di comporre su di lui una compiuta monografia. [...] Se si cerca di spingere lo sguardo nella direzione dell’essenziale, la risposta della domanda relativa al perché, dopo Machiavelli, Chabod si fosse volto a studiare Botero, deve essere indicata nell’idea della decadenza che fin dall’inizio gli si era formata nella mente e aveva costituito il Leitmotiv della sua ricerca. Era, quella che gli stava in mente, un’idea di natura storiografica, che non pativa il rischio di complicarsi a causa di ragioni filosofiche; e che, tuttavia, toccava in lui corde profonde.
Gennaro Sasso
- 978-88-8419-926-3
- 2017
- €22.00
Federico Chabod (1901-1960), uno tra i massimi storici del Novecento italiano, direttore dell’Istituto italiano per gli studi storici in Napoli dal 1947, socio nazionale dei Lincei (1956), presidente del Comité international de sciences historiques dal 1955 al 1960, dal 1948 al 1958 ha diretto la «Rivista storica italiana». La sua tematica storiografica, dai primi studi sulle signorie italiane del Trecento, si è andata sempre più precisando intorno al problema dello Stato, considerato sia nelle sue formulazioni teoriche (Del Principe di N. Machiavelli, 1926; Giovanni Botero, 1933), sia nell’analisi attenta dei rapporti tra le varie forze politiche ed etiche che lo hanno caratterizzato in certi momenti della storia (Per la storia religiosa dello stato di Milano durante il dominio di Carlo V, 1938), sia ancora, specie nella fase conclusiva della sua opera e della sua esperienza, nella ricostruzione attentissima delle vicende politico-diplomatiche dell’Italia postunitaria.