Girolamo Cardano
GUGLIELMO. DIALOGO SULLA MORTE
a cura di José Manuel Valverde; traduzione di Francesco Paolo Raimondi
Guglielmo. Dialogo sulla morte è un dialogo composto nel 1561, posteriore ai grandi scritti enciclopedici che suscitarono tanta ammirazione al tempo del suo autore. Nell’opera sono trattate, in maniera sintetica, alcune delle tematiche presenti nelle grandi opere morali quali il De consolatione, il De fato e il De utilitate ex adversis capienda: si parla della educazione dei figli, di come sia possibile dare sollievo al lutto e al dolore che conseguono alla perdita delle persone a noi care, e degli insegnamenti che ne dobbiamo ricavare, nonché della questione della sopravvivenza post mortem dell’anima, un tema che, ancor più che interessare, si può dire abbia ossessionato Cardano durante tutta la sua vita. L’operetta, tradotta per la prima volta in italiano, è scritta in un latino squisito, in cui il bagaglio umanistico dell’autore non appesantisce la lettura in quanto l’erudizione risulta perfettamente integrata nell’articolarsi delle argomentazioni.
- 978-88-8419-480-0
- 2011
- €15.00
Girolamo Cardano (1501-1576) compì i suoi studi a Pavia e a Padova, dove divenne dottore in medicina nel 1524. A partire dal 1534 insegnò matematica a Milano, svolgendo nel contempo la professione di medico. Dal 1547 al 1551 insegnò medicina a Pavia e dal 1562 a Bologna, per trasferirsi infine a Roma, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, subendo anche un processo per eresia. Ebbe una vita avventurosa e molto travagliata, di cui rimane testimonianza la sua autobiografia (il De vita propria), pubblicata postuma nel 1643. Oltre alla produzione matematica, di carattere più strettamente filosofico sono invece il De subtilitate (1550) e il De rerum varietate (1557), ampie raccolte delle sue osservazioni empiriche e delle sue elucubrazioni occultistiche.
José Manuel García Valverde è ricercatore presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Siviglia, dove ha conseguito nel 2004 il Dottorato di ricerca. Si è occupato dello sviluppo dei concetti di anima e mente nell’Umanesimo, in particolar modo nella filosofia aristotelica del secolo XVI. Su questi argomenti ha scritto alcuni saggi pubblicati su riviste come «Bruniana & Campanelliana», «Historia philosophica», «Asclepio». Attualmente partecipa al progetto di edizione delle opere di Gerolamo Cardano: di questo autore ha curato le edizioni del De immortalitate animorum (2006) e del De uno (2009).
Francesco Paolo Raimondi (Taranto, 1943), docente di Storia e Filosofia nei Licei Classici di Stato e Dirigente scolastico, conduce da anni ricerche su Giulio Cesare Vanini, di cui ha tradotto in italiano il De admirandis e l’Amphitheatrum. Oltre a numerosi articoli su Vanini, Scaligero, Cardano, Pomponazzi, Marino, pubblicati in atti di convegni e su riviste italiane e straniere, è autore di una voluminosa biografia vaniniana (Giulio Cesare Vanini nell’Europa del Seicento, 2005), nonché di saggi sull’attività storiografica di Antonio Corsano e sull’incontrologia del polacco Andrzej Nowicki. Ha altresì curato il sito ‘Giulio Cesare Vanini’ per l’Iliesi (CNR).