Fëdor Michailovič Dostoevskij
I DEMONI QUOTIDIANI
Lettere vol. I (1837-1867); vol. II (1868-1880)
a cura di Ettore Lo Gatto
Non una sola lettera di Dostoevskij fu scritta col pensiero che essa potesse essere letta da altri che non fosse il destinatario o persona a lui vicina. Eppure, quando lo scrittore iniziava a scriverne una, non se ne staccava fino a quando non avesse detto tutto quel che gli riempiva l’animo in quel momento. È proprio questa necessità spirituale, questa maniera di confidarsi nelle lettere che rende l’epistolario una fonte esegetica imprescindibile per comprendere la genesi delle singole opere e del complesso dell’arte di Dostoevskij tanto da un punto di vista prettamente letterario quanto biografico psicologico.
- 978-88-8419-820-4
- 2017
- €60.00
Fëdor Michailovič Dostoevskij (1821-1881), considerato, insieme a Tolstoj, uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi. Già il suo primo romanzo, Povera gente (1846), ricevette gli elogi dei critici contemporanei quali Belinskij e Nekrasov. Nel 1849, per aver aderito a un circolo di intellettuali socialisti, fu arrestato e condannato a morte. L’esecuzione fu sospesa quando egli era già sul patibolo e la condanna comminata in quattro anni di lavori forzati in Siberia. Tra i suoi scritti più celebri: Il sosia (1846), Le notti bianche (1848), Memorie da una casa di morti (1861-62), Umiliati e offesi (1861), Memorie dal sottosuolo (1864), Delitto e castigo (1866), L’idiota (1868-69), I demoni (1871), Diario di uno scrittore (1876-1881), L’adolescente (1875-76), I fratelli Karamazov (1878-80).