Luigi Santucci
I NIDI DELLE CICOGNE
e altri scritti inediti
a cura di Marco Beck
«Un classico non ha mai finito di dirci quel che ha da dirci», sosteneva Italo Calvino, che a Luigi Santucci – come rivela un carteggio incluso in questo volume – era legato da una stimolante amicizia. La tesi di Calvino assume, nel caso dell’ormai “classico” Santucci, una duplice valenza. La prima riguarda la perdurante ‘attualità’ di gran parte delle opere da lui pubblicate in vita, che l’editore Aragno si accinge a riproporre in forma organica. Il secondo aspetto della ‘classicità’ santucciana consiste nel fatto che dall’archivio dello scrittore sono riaffiorati fogli inediti di alto e talora altissimo profilo: testi che, raccolti da Marco Beck sotto il titolo I nidi delle cicogne, delineano una rete di consonanze con i capolavori della maturità su cui s’incentra l’esaustiva Introduzione di Ermanno Paccagnini. Si tratta di racconti, riflessioni, poesie, copioni teatrali in lingua e in dialetto milanese che dimostrano come in effetti Santucci «non finisca mai» di offrire doni di parole, pensieri, trame narrative a lettori vecchi e nuovi. Ma c’è di più. Un orizzonte di stupefacente profondità intellettuale e morale si distende intorno ai «colloqui epistolari» con amici, colleghi, maestri fra i quali si stagliano – oltre a Calvino – Chiusano, Pomilio, Prisco, Turoldo e persino un pontefice, Paolo VI. Ognuna di queste pagine, dunque, giustifica la stima testimoniata con vibrante affetto, nella sua Premessa, dal cardinale Gianfranco Ravasi: «In lui brillavano la luce dell’intuizione, la grazia divina dell’ispirazione, il fervore istintivo dell’invenzione».
- 978-88-8419-525-8
- 2011
- €20.00
Luigi Santucci (Milano 1918-1999), scrittore, romanziere, poeta e drammaturgo, è entrato di diritto nella storia della letteratura italiana come uno dei più significativi narratori della seconda metà del Novecento italiano. Tra le sue opere più conosciute, ricordiamo i romanzi In Australia con mio nonno (1947), Il velocifero (1963), Orfeo in paradiso (Premio Campiello 1967), Non sparate sui narcisi (1971), Come se (1973), Il Mandragolo (1979); le raccolte di racconti Lo zio prete (1951) e Il bambino della strega (1981); le prose saggistiche riunite in Il cuore dell’inverno (1993); e un’affascinante «vita di Cristo», Volete andarvene anche voi? (1969). Postumi hanno visto la luce l’antologia Autoritratto (2004) e il volume di inediti I nidi delle cicogne (2011).
Marco Beck da molti anni lavora nel campo dell’editoria. Come poeta, dopo l’esordio nell’«Almanacco dello Specchio» 1980, ha pubblicato: Una via della croce (1989, 20092), E c’era la madre di Gesù (1990), Sulla bocca e nel cuore (1996), Il pane sulle acque (2000, 20032), Un’eternità di passaggio (2004). Ha vinto diversi premi, fra cui il «Basilicata» del 2003 per la poesia religiosa. Ha tradotto e commentato l’intera opera di Orazio: Odi ed Epodi (1989), Satire (1994, 20082), Epistole (1997). Ha curato una scelta di epigrammi del poeta ellenistico Leonida di Taranto: In terra e in mare (2009). Ha pubblicato presso l’editore Aragno due delle sue sette raccolte poetiche: Un’eternità di passaggio (2004) e Fendenti di luce (2010).