Secondo Jung l’astrologia è la somma di tutte le conoscenze psicologiche dell’antichità. Ma quest’opera di Sadan, tassello fondamentale nel mosaico dell’astrologia medioevale, documenta che per gli arabi fu principalmente una "scienza" fisico-matematica e naturale: d’altra parte l’astrologia medioevale analizza corregge e sviluppa le intuizioni di Tolomeo. Questo dialogo, redatto da Sadan in arabo tra il IX e il X secolo e riprodotto in latino tra il XIII e il XIV secolo, registra il pensiero del maestro di Sadan, Abu-Mashar Muhammad al Balkhi, nato in Hurasan nel 786 e vissuto a lungo a Bagdad alla corte di Al-Mamunn dove morì nell’886. Quest’opera di Sadan, che godette di una straordinaria fortuna fino al XVI secolo viene qui proposta con un documentato e analitico saggio introduttivo di Graziella Federici Vescovini.