Giovanni Battista Bugatti
IL BOIA DI SUA SANTITÀ
La Provvidenza, chiamiamola così, ha un sorriso sardonico. Mastro Titta, classe 1779, morto a 90 anni, boia da quando ne aveva diciassette, si chiamava in verità Giovanni Battista Bugatti. Giovanni Battista. Come il granitico profeta che fu decollato e impiattato per le vaghe astuzie di una Salomè. Il Bugatti, piuttosto, testa fina, era maestro nel mozzare il capo agli altri. Eccelleva in ogni tortura: decapitava, squartava, accompagnava all’impiccagione, mazzolava. Segava – segugio della legge – dita, orecchie, nasi, a grandine, ai poveracci che non potevano saldare il furto. Come a dire: Giovanni Battista Bugatti era l’Arcangelo Michele dello Stato Pontificio. Se nel quadro di Guido Reni, però, il celeste, dal volumetrico manto rosso, schiaccia col piede Satana e lo minaccia con la spada – attributo plastico dello Yahweh Sebaoth, il ‘Dio degli eserciti’, la violenza divina –, molto più modestamente Mastro Titta si occupava del male terreno, guercio, della corruzione umana, normale, nota, notevole, sporca. «Un delinquente è un membro guasto della società, la quale andrebbe corrompendosi man mano se non lo sopprimesse. Se abbiamo un piede od una mano piagata e che non si può guarire, per impedire che la cancrena si propaghi per tutto il corpo, non l’amputiamo? Così mi pare s’abbia a fare de’ rei»: questa è la sintesi etica denunciata nelle Memorie di un carnefice – Il boia di Sua Santità.
- 978-88-9380-107-2
- 2021
- €25.00
Giovanni Battista Bugatti , (1779-1869) detto Mastro Titta, fu un celebre esecutore di sentenze capitali dello Stato Pontificio. La sua carriera di incaricato delle esecuzioni delle condanne a morte durò ben 68 anni.