Nel 1987, quando inizia a tenere la rubrica "Il Club del Giovedì" sul settimanale «L'Europeo», Gianni Brera ha 69 anni e da più di dieci è, ormai, un'icona vivente. Se si guarda alla sua vita professionale utilizzando il doppio lustro come critico di periodizzazione, si può dire che gli anni Ottanta hanno rappresentato il periodo del generale apprezzamento, quando all'amore del Lettore – peraltro già ben datato – si era venuto ad affiancare il consenso degli ambienti culturali e anche quello dei colleghi. Nella tranquillità di questa condizione Brera comincia a dare ogni settimana qualcosa che non è cronaca ma intrattenimento letterario, cosa di cui si potrà rendere facilmente conto chi leggerà le pagine di questo volume, che raccoglie appunto gli articoli di quella serie.
- 978-88-8419-255-2
- 2006
- €15.00
Gianni Brera (1919-1992) è unanimemente considerato colui che più di tutti ha influenzato il giornalismo sportivo del XX secolo. Laureatosi in scienze politiche all'università di Pavia nel 1943, mentre prestava servizio come tenente paracadutista della Divisione “Folgore”, si rifugiò in Svizzera nel 1944 per sfuggire alla Gestapo, che ne sospettava la contiguità con la lotta partigiana. Rientrato in Italia, si unì alla Resistenza in Val d'Ossola. Tornato alla vita civile, nel 1945 fu chiamato da Bruno Roghi alla Gazzetta dello Sport, il più importante quotidiano sportivo italiano, testata della quale diverrà direttore, il più giovane nella storia del giornalismo italiano, dopo un fortunato reportage dal Tour de France del 1949. Tra le numerose testate su cui Gianni Brera scrisse, vi sono, oltre alla citata Gazzetta, Il Giorno, Il Giornale, il Guerin Sportivo e la Repubblica. I suoi articoli sono stati tradotti in diverse lingue. Si devono a Brera anche numerosi libri: manuali, saggi, romanzi, racconti e pièce teatrali e radiofoniche. Il suo romanzo più celebre fu indubbiamente Il corpo della ragassa (1969) che nel 1978 venne adattato per il cinema da Alberto Lattuada e diretto da Pasquale Festa Campanile.