Al centro di questo volume è il confronto che Natalino Sapegno intraprese, fin dagli anni in cui era studente alla Facoltà di Lettere di Torino, con la filosofia di Benedetto Croce. Un confronto lungo e serrato che l'adesione al comunismo, con le inevitabili palinodie che ne seguirono, rese certamente più sofferto, a tratti polemico, ma che non valse ad interrompere: fino all'ultimo Sapegno continuò a professarsi discepolo, sia pure "indocile", del filosofo e a misurarsi tenacemente con i principali nodi della sua estetica. Di questo rapporto il lettore vedrà qui ripercorsi alcuni momenti significativi, con particolare attenzione alle pagine del critico valdostano sullo stilnovismo e su Dante, nelle quali l'interrogazione dei principi dell'estetica crociana si fa come prevedibile più ansiosa.L'Appendice in fondo al volume, con l’eccezione di un articolo di Carlo Salinari, scritto in occasione della morte del filosofo, raccoglie giudizi e pensieri di Sapegno su Croce, e lungo un arco cronologico che va dallo spartiacque decisivo del 1945 all'anniversario crociano del 1977 documenta come maturi nel tempo, e via via si rischiari, lo sguardo del discepolo nei confronti del suo primo e mai rinnegato maestro.
978-88-9380-067-9
2020
€20.00
Paolo Falzone
è professore associato di Letteratura italiana alla Università Sapienza di Roma. Si occupa prevalentemente di Dante e di letteratura otto-novecentesca.