Giuseppe Langella
IL MOTO PERPETUO
Premio Metauro 2008
Dalla cuna alla tomba la nostra vita è tutta una corsa. Ciascuno insegue, senza saperlo, quel sogno arcano di felicità che si porta dentro da sempre, nascosto nel fondo dell’essere: cerca a tentoni, mosso dalla sua anima inquieta, s’illude, sbaglia, si ritrae sconsolato, si rimette a cercare… La vita, allora, è la giostra del povero che tende la mano a un dono improbabile, al bicchiere d’acqua che gli spenga per sempre la sete. Per quante fonti abbiano alleviato la nostra arsura, si muore col desiderio pressoché intatto, beati se si arriva a comprendere, almeno, che solo nel cuore di Dio l’uomo potrà infine aver pace. Se la morte fosse davvero l’ultimo traguardo, l’«abisso orrido, immenso», dove tutto precipita, avrebbe ragione la scienza, che il moto perpetuo non esiste. Ma la fede promette un «premio / che i desideri avanza», dove il tempo sconfina nell’eterno e il moto in una danza intorno al Centro.
- 978-88-8419-347-6
- 2008
- €14.00
Giuseppe Langella è professore ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università Cattolica di Milano, dove dirige il Centro di ricerca “Letteratura e cultura dell’Italia unita”. Studioso di Manzoni e di Svevo, della letteratura del Risorgimento e della poesia ermetica, sulle riviste del Novecento ha scritto tra l’altro: Il secolo delle riviste (1982), Da Firenze all’Europa (1989), Le ‘favole’ della «Ronda» (1998), L’utopia nella storia (2003) e Cronache letterarie italiane (2004).