Benjamin Crémieux
IL PRIMO DELLA CLASSE
a cura di Giovanni Pacchiano
Pubblicato a Parigi nel 1921, Il primo della classe è l’unico romanzo del grande critico Benjamin Crémieux. Con un linguaggio e uno stile tra i più belli della prosa francese del Novecento racconta la storia, ambientata nell’inquieta provincia del Sud della Francia, di Jean Rigaud, tredicenne figlio di un cappellaio: è lui il «primo della classe», il capo riconosciuto di una banda di ragazzi, il più bravo a scuola, il più forte, il più intelligente... Il romanzo si dipana attraverso un’adolescenza trascorsa fra sogni e utopie, manie di grandezza e trasalimenti d’amore, per poi inseguire l’impossibile progetto di una Occitania indipendente attraverso un disegno politico rivoluzionario. Non privo di consonanze con Il grande Meaulnes di Alain-Fournier, Il primo della classe è un romanzo di sofferenza spirituale e di avventure impreviste, dove la brutalità del reale prende sempre il sopravvento sulla costante favolosa: un crudele romanzo di deformazione, la storia di un visionario attratto da una vita al massimo.
- 978-88-8419-307-0
- 2008
- €12.00
Benjamin Crémieux (Narbonne 1888-Buchenwald 1944) è stato uno dei più importanti critici letterari del primo Novecento francese e lo scopritore, insieme al suo connazionale Valery Larbaud e a Eugenio Montale, della grandezza della Coscienza di Zeno di Italo Svevo. È stato anche una delle firme più illustri dell’autorevole «Nouvelle Revue Française», segretario generale dell’Istituto Francese a Firenze e poi del Pen Club. Ha studiato Proust, Giraudoux e Morand, ma la sua passione si è rivolta soprattutto alla letteratura italiana: oltre a Svevo, ha fatto conoscere al pubblico francese, anche attraverso le sue traduzioni, Slataper e Pirandello. Deportato in Germania, in quanto ebreo e partigiano, durante la seconda guerra mondiale, è morto nel campo di concentramento di Buchenwald.