Attraverso il ripensamento del principio di non contraddizione, la delineazione di una radicale ermeneutica del nulla, e la conseguente critica dell’elenchos aristotelico, questo saggio approfondisce le linee di una filosofia che si pone nettamente al di là delle metafisiche e della metodologia di ieri e di oggi. Intesa come la stessa cosa dell’essere, e delle conseguenze che ne derivano, essa assume un volto assai diverso da quello che la caratterizza quando se ne fa la assoluta legislatrice dell’universo. Che si presenta perciò attraverso, non il principio, ma il suo stesso accadere: che al di là di ogni illusione giusnaturalistica, impone il suo ineludibile carattere. Alla “differenza” che si dà fra il principio e le cose del mondo, e che è tutt’altra da quella pensata nella tradizione filosofica, questo saggio cerca di arrecare un contributo e un chiarimento.
- 978-88-8419-205-8
- 2005
- €12.00
Gennaro Sasso professore emerito di Filosofia teoretica all’Università La Sapienza di Roma, è socio nazionale dell’Accademia dei Lincei. Dal 1986 al 2010 è stato direttore dell’Istituto italiano per gli sudi storici di Napoli. È autore di molti libri su Machiavelli, su Dante, su Lucrezio, sul Sofista di Platone, sull’idea di progresso, su Chabod, Antoni, De Martino, Cantimori. Alla monografia su Croce e la dialettica (1975), al volume su Le due Italie di Giovanni Gentile (1998), hanno fatto seguito i molti studi raccolti nei sei tomi di Filosofia e idealismo (1994-2013), mentre alla riflessione teoretica ha dedicato Essere e negazione (1989), Tempo, evento e divenire (1996), La verità, l’opinione (1999) Fondamento e giudizio (2003), Il logo, la morte (2010). Più recentemente sono usciti Storiografia e decadenza (2012) e Croce. Storia d’Italia e Storia d’Europa (2017). Per i tipi di Aragno ha pubblicato Il principio, le cose (2004), Allegoria e simbolo (2014), Forti cose a pensar mettere in versi (2018).