Marcel Proust, Robert de Montesquiou
IL PROFUMO IMPERITURO DEL TEMPO
Lettere e scritti (1893-1921)
Quando si conoscono, nella primavera del 1893 a una soirée da madame Lemaire, Proust è poco più che ventenne mentre Robert de Montesquiou, il poeta di nobile lignaggio nelle cui vene scorre sangue merovingio, si avvia alla quarantina. L’immagine di quell’incontro si fissa indelebile nella loro memoria. A tanti anni di distanza Marcel rimane ancora per Robert «il nostro giovanotto», mentre agli occhi eternamente fanciulleschi e deferenti di Proust il fatal conte appare sempre una «persona adulta», «siderale». Avido di duchesse e di arte, Marcel trova in un colpo solo il «sesamo» che apre le porte del palazzo Guermantes e il mentore in grado di iniziarlo ai segreti delle Muse. Montesquiou conosce e manovra gli ingranaggi che muovono la meccanica dell’alta società agonizzante, abitata da creature mitologiche e fantasticata da Proust attraverso l’acquario di Saint-Simon. Docile e ossequioso cortigiano del capriccioso conte Robert, Proust è tra i pochi a scorgere dietro al principe della decadenza, al dandy elegante ed eccentrico che ispira schiere di romanzieri e pittori, un incomparabile «professore di bellezza», una miniera inesauribile di erudizione e salacità, ostentata nella sua pirotecnica conversazione e nella sua copiosa produzione letteraria. Montesquiou è stata la personalità più straordinaria conosciuta in vita da Proust. Senza quell’incontro favoloso e la durevole, feconda amicizia che ne seguì, non avremmo non solo uno dei personaggi più inquietanti e tragici della letteratura moderna, il fantomatico barone di Charlus, ma probabilmente nemmeno l’intera Recherche così come la conosciamo. Prova ne è il loro corposo epistolario e gli scritti raccolti nel presente volume, permeati di simbolismo e poesia, tempestati di parole preziose cesellate da due orafi della scrittura. Da queste pagine d’una grazia infinita e profonda, esala un aroma incantevole e malinconico: il profumo imperituro del Tempo.
- 978-88-9380-070-9
- 2020
- €40.00
Marcel Proust (1871-1922) esordì su alcune riviste legate al movimento simbolista. Nel 1896 uscì I piaceri e i giorni (Les plaisirs et le jours), raccolta di sofisticate prose d'occasione. Fra il 1896 e il 1904 lavorò a un romanzo che costituisce il primo abbozzo della sua opera maggiore e che fu pubblicato postumo con il titolo Jean Santeuil. Nel 1906, in seguito alla morte del padre e della madre, si trasferì in un appartamento di Boulevard Haussmann, dove scrisse Alla ricerca del tempo perduto (A la recherche du temps perdu, 1913-1927), monumentale ciclo di sette romanzi al quale lavorò sino agli ultimi giorni di vita. Proust fu anche autore di una serie di scritti dedicati a scrittori e artisti dai quali emerge uno straordinario talento critico. Tra essi si ricordano: Imitazioni e miscellanee (1919), Cronache (postume, 1927) e Contro Sainte-Beuve (postumo, 1954).
Robert de Montesquiou (Parigi 1855 – Mentone 1921), nobile di sangue e di spirito, poeta e scrittore prolifico, raffinato «interprete d’arte», instancabile collezionista di reliquie mondane e artistiche, geniale arredatore di stravaganti dimore, inflessibile arbitro del gusto e dell’eleganza, incarnazione del dandy tratteggiato da d’Aurevilly e Baudelaire, è stato l’astro più sfavillante della scena parigina tra i due secoli. La figura leggendaria ispirata alla sua persona, amplificata dalle contraffazioni romanzesche, ha ingiustamente offuscato la sua caleidoscopica opera letteraria, che comprende tra l’altro numerose raccolte poetiche, illuminanti scritti d’arte, pungenti note di costume, due romanzi e tre volumi di memorie.
Massimo Carloni ha curato per i tipi di Aragno: Antoine Rivarol, Annali della Rivoluzione francese (2016); Baudelaire-SainteBeuve, Voi avete preso l’Inferno. Lettere e scritti 1844-1869 (2017); Paul Valéry, In morte di una civiltà. Saggi quasi politici (2018); Marcel Proust, Il visitatore della sera. Lettere a Paul Morand e a Madame Soutzo (2019).