Giuseppe Antonio Borgese
IL SENSO DELLA LETTERATURA ITALIANA
Pubblicato nel 1931 rielaborando un suo discorso tenuto in una conferenza a Zurigo un paio di anni prima e poi ripetuto in altre città e quindi apparso sulla rivista “Nuova Antologia”, il breve saggio “Il senso della letteratura italiana” di Giuseppe Antonio Borgese è il libro in cui possiamo trovare tutto il suo credo: letterario, civile e umano. Pensato per un uditorio straniero, breve e sintetico, considerato dall’autore stesso uno “schema”, è in realtà un testo appassionato, spiazzante e così esaltante la spiritualità della cultura italiana da diventare polemico. Quasi un pamphlet. In cui Borgese - scrittore, critico letterario e a lungo docente di Estetica - va in cerca del “senso” nascosto della tradizione poetica italiana, da Dante ai suoi giorni. Trovandone l’essenza e lo spirito nella aspirazione costante alla maestà, la magnificenza e la grandezza e nella tensione verso la solennità, l’espressione dell’assoluto e, in una parola, il sublime.
- 978-88-9380-277-2
- 2024
- €15.00
Giuseppe Antonio Borgese (Polizzi Generosa, 1882 - Fiesole, 1952) è stato un germanista, giornalista, critico letterario, poeta e drammaturgo. Nel 1926 ebbe la prima cattedra di “Estetica e storia della critica” istituita in Italia, all’Università degli studi di Milano. Fu a lungo collaboratore del Corriere della sera. Nel ‘31 si recò negli Stati Uniti per tenere dei corsi universitari, ma decise di rimanervi dopo il suo rifiuto opposto al giuramento fascista. Insegnò in California e Chicago. Nel ’38 ottenne la cittadinanza americana. Tornò in Italia alla fine degli anni Quarata. Tra i suoi libri, il romanzo “Rubè” (1921), molti saggi di critica letteraria e di politica, tra cui “Goliath, the March of Fascism” (1937).