Che quattordici narratori italiani contemporanei abbiano accettato di rendere omaggio (con testi appositamente composti) allo scrittore, di nascita carpigiana e carriera fiorentina, Arturo Loria (1902-1957), è un segnale di interrogazione e di rilettura della tradizione novecentesca da cui sono accomunate qui quasi tutte le generazioni che agiscono oggi in Italia in proficua sincronia. Le narrazioni, muovendosi da suggestioni autoanalitiche a picaresche utopie libertarie, da ricordi fantasmatici a messe in scena di travestimenti grotteschi, da proiezioni paradossali a visionarie naïvetés, tracciano un diagramma di sperimentazioni linguistiche ed espressive che realizzano una felice polifonia fantastica.