Oswald Spengler
IL TRAMONTO DELL'OCCIDENTE - II vol.
Lineamenti di una morfologia della storia universale
seconda parte
Nella seconda parte del Tramonto, pubblicata nel 1922, si celebra il mito della Zivilisation faustiana. Il capitolo intitolato all’Anima della città, che costituisce il cuore pulsante di questo volume, scorcia i toni, i colori e le angosce resi celebri dal capolavoro di Fritz Lang, Metropolis (1927). Sullo sfondo campeggia il “nostro” futuro, cioè il mondo romano, di cui il faustismo ricalca fatalmente i contorni politici. La monumentalità e la corruzione, l’apoteosi del denaro come forza motrice degli oscuri poteri del demos, come dire gli elementi costitutivi del cesarismo storico e di quello a venire, si intrecciano a una percezione onirica e straniante della modernità. E in questo vortice di elementi eterogenei, al centro del quale si prepara la tragedia del secondo conflitto mondiale, l’occhio di Spengler ha visto più e meglio dei suoi contemporanei. I suoi «errori», scrisse un lettore d’eccezione come Ernst Jünger, «sono più significativi delle verità dei suoi avversari».
- 978-88-8419-988-1
- 2019
- €40.00
Oswald Spengler (1880-1936), ha legato la sua fama all’opera, Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente), concepita già prima della guerra mondiale e pubblicata a Monaco subito dopo la sua fine, tra il 1918 e il ’22. In essa sono chiaramente avvertibili i segni della profonda crisi cui la Germania si andava avviando in quegli anni, insieme con le conseguenze più radicali alle quali lo storicismo tedesco appariva destinato. In questa direzione sempre di Spengler meritano di essere ricordati gli scritti: Der Mensch und die Technik (L’uomo e la tecnica, Aragno, 2016); Politische Schriften (1933); Jahre der Entscheidung (Anni della decisione, 1933); Urfragen. Fragmente aus dem Nachlass (Essere umano e destino. Frammenti e aforismi, 1965).