Carlo Linati
IL TRIBUNALE VERDE
«Il primo libro che scrissi, una plaquette per nozze, una fantasia heiniana dal titolo Tribunale Verde traeva argomento appunto dalle mie prime esperienze curialesche. Si trattava di una causa di oltraggio al pudore che mi venne intentata dal Mondo Vegetale per aver io abbracciata in un momento di panica distrazione una gentile betulla in cospetto di tutta la gente vegetale, e del processo che seguiva davanti all'Alta Corte degli Alberi d'alto e di basso fusto. Fece un certo chiasso». Del Tribunale verde si offrono qui, in edizione critica e con ampia introduzione che ne ricostruisce anche i risvolti umoristici e letterari, le due edizioni: l’originale del 1906 e quella rivista nel 1919.
- 978-88-9380-195-9
- 2022
- €15.00
Carlo Linati (Como 1878-Ribbio 1949) è stato tra gli esponenti più significativi della tradizione letteraria lombarda, nella linea che da Manzoni giunge sino a Gadda. Collaboratore dei maggiori giornali e delle riviste più significative del Novecento, da La Voce a La Ronda a Il Convegno, ha rivestito anche un ruolo rilevante nel far conoscere in Italia la letteratura irlandese, con traduzioni di J.M. Synge, W.B. Yeats e S. O'Casey, stringendo un forte legame con J. Joyce e D.H. Lawrence, da lui fatti conoscere per primo in Italia. Legatissimo alla sua terra comasca, protagonista di gran parte dei suoi scritti sia narrativi, ma soprattutto di un diarismo lirico, ha svolto una intensa attività pubblicistica sui maggiori quotidiani italiani.