Gabriele d'Annunzio, Riccardo Gualino
IL VATE E IL MECENATE
a cura di Giovanni Tesio
Un carteggio curioso tra Gabriele d’Annunzio, il poeta-vate, l’estetistico cultore della vita come opera d’arte, e il “mecenate” Riccardo Gualino, personaggio poliedrico e versatile, capitano di imprese – talvolta temerarie – in campi diversi di investimento e di profitto. Due intelligenze a confronto nell’interpretazione di un copione gustosamente prevedibile: da un lato l’endemico bisogno di danaro del poeta, dall’altro lo strategico sottrarsi dell’imprenditore dissimulato da qualche sempre accorta e calcolata concessione. L’indubbio interesse di questo carteggio è qui accompagnato da un esauriente excursus entro la passione, dilettantesca ma – almeno a tratti – non indecorosa, che Gualino nutrì per la scrittura: due ante di un dittico che introduce all’aspetto sicuramente meno noto dell’attività di un ‘realizzatore’ dalla personalità multiforme e plurale.
- 978-88-8419-762-7
- 2015
- €10.00
Gabriele d'Annunzio (1863-1938), poeta, scrittore e giornalista, collaboratore di varie riviste quali «Cronaca bizantina», «Tribuna», «Nuova Antologia», «Il Convito», e di quotidiani come il «Mattino», il «Corriere di Napoli» e il «Corriere della Sera». Della sua vasta produzione letteraria, si ricordano: Il trionfo della morte (1893), La vergine delle rocce (1896), Il Fuoco (1900), i tre libri delle Laudi (Maia, Elettra, Alcione), cominciate nel 1899), Forse che sì forse che no (1910), il quarto libro delle Laudi (Merope, 1911-1912). Per la produzione teatrale, segnaliamo: Sogno d’un mattino di primavera (1897), Francesca da Rimini (1901), La figlia di Iorio (1903), La fiaccola sotto il moggio (1905), Sogno d’un tramonto d’autunno (1905), La nave (1907) e Fedra (1909).
Riccardo Gualino nato a Biella nel 1879 e morto a Firenze nel 1964, industriale, collezionista d’arte, impresario teatrale, produttore cinematografico e scrittore, ha fondato l’industria tessile Snia, l’industria dolciaria Unica, l’industria chimica Rumianca e la casa di produzione cinematografica Lux Film. Tra i suoi libri si ricordano anche Uragani (1933), Solitudine (1945) e Tim e Tom in America (scoperto di recente e pubblicato da Nino Aragno nel 2007).
Giovanni Tesio (1946). Ordinario di letteratura italiana all’Università del Piemonte Orientale “A. Avogadro”, ha pubblicato monografie, antologie e alcuni volumi di saggi (l’ultimo, La poesia ai margini, 2014). Ha curato moltissimi testi, tra cui la scelta dall’epistolario editoriale di Italo Calvino, I libri degli altri. Ha inoltre pubblicato due volumi di più libero saggismo: I più amati. Perché leggerli? Come leggerli? (2012), in difesa della lettura, della letteratura e della poesia, e Parole essenziali. Un sillabario (2014), una riflessione su 55 parole ritenute ineludibili. Fa parte del comitato scientifico della rivista «Studi Piemontesi», della rivista «Studi mariniani» ed è condirettore della rivista «Letteratura e dialetti». Cura per l’editore Aragno la collana di poesia “Castalia” e per l’editore Interlinea, insieme con Franco Buffoni, la collana “Lyra”.