Benjamin Fondane
IN DIALOGO CON LEV ŠESTOV
Conversazioni e carteggio
edizione italiana a cura di Luca Orlandini
«Šestov parlava… e all’improvviso il vecchio Museo delle Cere Grévin che fino ad allora era stata ai miei occhi la storia della filosofia, si animò come un’allucinazione. Sotto le armature medievali delle tecniche, i procedimenti a guisa di preziosi paramenti, le guaine delle formule logiche e le volute oscurità, vidi le grandi e subdole battaglie scatenarsi tra uomini in carne e ossa – battaglie feroci, terribili, spietate. Sotto la maschera della serenità, dell’indifferenza e dell’equità filosofica, vedevo all’opera la calunnia, il veleno infido, il colpo di pugnale alle spalle. La crudeltà ma anche l’impotenza e l’inganno, l’avidità per i beni materiali rigettata e abilmente convertita in avidità per i beni intelligibili, l’angoscia di fronte alla folle danza dell’essere e il desiderio di fermarla a ogni costo. E soprattutto la smisurata ambizione di edificare, al di là del sensibile che sfugge alla nostra presa e su cui non abbiamo alcun potere, una no man’s land irreale, ideale, dove l’uomo potesse infine avere il potere, per quanto nefasto, di dominare e di condividere con Dio la sola virtù che gli era stata concessa: quella di contemplare, impotente, verità che non aveva creato». B. Fondane
- 978-88-8419-904-1
- 2017
- €25.00
Benjamin Fondane (Iași, novembre 1898 – Auschwitz, 1944), autore fondamentale per la cultura europea, è stato un poeta, filosofo esistenziale, sceneggiatore, drammaturgo e cineasta romeno di origine ebraica. Inizialmente fu uno scrittore in lingua romena e partecipò ai circoli dell’avanguardia di Bucarest prima di trasferirsi a Parigi nel 1923. Là vi sviluppò, ai margini dei gruppi e delle scuole, la sua opera di poeta e di critico, scrivendo in francese. Divenuto discepolo del filosofo russo Lev Isaakovič Šestov, si dedicò a far conoscere il suo pensiero, a svilupparne le implicazioni nell’ambito della poesia. Durante la guerra collaborò a varie pubblicazioni clandestine. Denunciato dalla Gestapo, in quanto ebreo, fu deportato ad Auschwitz e venne gasato il 2 o 3 ottobre del 1944. Tra le sue opere maggiori: Rimbaud le Voyou [1933], La Conscience malheureuse [1937], Baudelaire et l’expérience du gouffre [1947], Rencontres avec Léon Chestov [1982].
Luca Orlandini ha curato e tradotto in Italia le maggiori opere di Benjamin Fondane: Baudelaire e l’esperienza dell’abisso (2013), La coscienza infelice (2016), In dialogo con Lev Šestov. Conversazioni e carteggio (2017), usciti presso Aragno, e una prima edizione del Falso Trattato d’estetica. Saggio sulla crisi del reale (2014), poi pubblicato in una nuova edizione rivista e ampliata presso la Aragno (2021) . Sempre per i tipi di Aragno, ha pubblicato il saggio critico La vita involontaria. In margine al Baudelaire e l’esperienza dell’abisso di B. Fondane (2014) e Ritorno agli elementi (2020); nel 2017 ha curato la nuova traduzione, e prima edizione annotata criticamente, di L. Šestov, La filosofia della tragedia. Dostoevskij e Nietzsche.