Arthur Rimbaud
IN QUESTI DESERTI SENZA STRADE
Lettere alla madre
a cura di Vito Sorbello
A sedici anni Arthur Rimbaud intendeva cambiare la vita per mezzo della poesia. A vent’anni rinunciò per sempre alla letteratura per farsi poi negoziante, esploratore e trafficante d’armi nelle regioni quasi inesplorate dell’Abissinia. Di questi anni di duro lavoro nel deserto ci resta una corrispondenza lucida e disperata, in cui il figlio cerca di riannodare un problematico dialogo con la madre, Vitalie Cuif, contadina economa e senza orizzonti del cantone d’Attigny. I rapporti tra il figlio e la madre, «la bocca d’ombra», come la chiamava Rimbaud al tempo della veggenza, esistettero sempre nella tensione e nella torsione più insopportabili. Questi due esseri non sapevano vivere insieme. Tra l’uomo del desiderio e la «donna del dovere» non c’era possibilità di scambio, comprensione. La loro relazione riesce a riabilitarsi solo nella distanza. Nelle lettere di questa corrispondenza si avverte tutto lo sconforto dell’uomo sempre in cerca di qualcosa, dell’uomo che manca sempre di qualcosa.
- 978-88-8419-818-1
- 2016
- €15.00
Arthur Rimbaud (Charleville 1854-Marsiglia 1891). Il ribelle, il maledetto, il brutale disgregatore della morale e della tradizione, la cui rivolta, espressa nella Lettre du Voyant, bene si inquadra nella corrente della nuova letteratura post-romantica. Pubblica nel 1873 Une Saison en enfer e compone, tra questo stesso anno e il 1875, le Illuminations (pubblicate nel 1886 dall’amico Verlaine). Dal 1874 al 1879, abbandonata la poesia, Rimbaud vaga tra l’Europa e l’Asia, si impiega come capocantiere in una cava di pietre a Cipro. Nel 1880 si trasferisce come agente commerciale in Abissinia, dove trascorre gli ultimi dieci anni della sua vita tra Aden e Harar. Poi, la malattia, il ritorno a Marsiglia, nel giugno del 1891, l’amputazione della gamba e la morte.
Vito Sorbello per la casa editrice Aragno ha tradotto e curato: Viaggio in Italia di Taine (2003); la corrispondenza tra Gustave Flaubert e George Sand, Fossili di un mondo a venire (2004); Gli Dei antichi di Mallarmé (2008); l’edizione integrale del Journal. Memorie di vita letteraria dei fratelli Goncourt (7 voll., 2007-2009); le Memorie di Talleyrand, principe di Benevento (5 voll., 2011); i Lunedì. Principesse, amanti, salonnières e muse galanti di Charles-Augustin de Sainte-Beuve (3 voll., 2013); la corrispondenza di Arthur Rimbaud Non sono venuto qui per essere felice (2014); la corrispondenza di Stendhal Il laboratorio di sé (6 voll., 2016-2017).