Giacomo Trinci
INTER NOS
Premio Letterario Giuseppe Giusti 2014
Questo libro si presenta come un insieme di possibili canzonieri, declinati secondo una forma polifonica e aperta. Diviso in cinque parti, si struttura come una partitura di voci, figure, incroci, esperienze fantasmatiche tra veglia e sonno, dove prendono vita diverse figurazioni di un personaggio frammentario, anonimo e plurimo. Ogni sezione corrisponde ad un ideale tempo di sinfonia. Nelle sezioni ‘Commentaria’ e ‘Improvvisi’, di ispirazione schubertiana, si assiste alla tentazione di uscire in due direzioni dalla poesia lirica della tradizione: da un lato, disegnando la figura di un anonimo cronista a-storico che manda versi di commento via web; dall’altro, proseguendo lo scardinamento metrico all’insegna di testi sempre più segnati dalla vocazione di partiture musicali. L’intelligenza critica, come lo spirito, soffia dove vuole; qui si incarna nelle forme di una poesia che riscopre, in atto, la sua natura di radicale contestazione linguistica e critica, trovando nella parte finale, con la creazione della figura allegorica di un Barbone intellettuale il luogo basico da cui partire per vedere il mondo che abbiamo edificato, impegnando la nostra responsabilità per il futuro.
- 978-88-8419-622-4
- 2013
- €13.00
Giacomo Trinci è nato nel 1960 a Pistoia, dove vive. Ha pubblicato quattro raccolte di poesie: Cella (1994), Voci dal sottosuolo (1996), Telemachia (1999, collana di G. Raboni), Resto di me (2001), Autobiografia di un burattino (2004), Senz’altro pensiero (2006) e l’antologia La cadenza e il canto (2007). Con l’arabista Francesca Corrao ha tradotto le poesie di Adonis Nella pietra e nel vento (1999) e «Poesia Araba» uscita con «la Repubblica». È stato redattore della rivista letteraria «Pioggia Obliqua», ha collaborato con la rivista del «Gabinetto Vieusseux», «Stilos», «Alias» de «Il Manifesto». Ha scritto e recitato una versione in versi di Pinocchio e Don Chisciotte. È tradotto in arabo e spagnolo.