Enrico Emanuelli
IPPOLITO PINDEMONTE
Uomo del Settecento
Questa biografia del poeta e traduttore Ippolito Pindemonte (Venezia, 1753-1828), scritta da Enrico Emanuelli giovanissimo agli inizi degli anni Trenta, è «un librino gracile, ma di una gracilità luminosa. Dove l’autore dipinge un suo ideale e una sua malinconia. Il poeta amico di Ugo Foscolo vi è descritto in forma altamente stilizzata. Quasi un archetipo. Si tratta di una biografia succinta, romanzata, basata essenzialmente sulle confessioni del protagonista intrecciate, caso per caso, con i suoi versi. Un libro medaglione, un ritratto da fine acquarellista, dove l’uomo con le sue piccole pene, i suoi entusiasmi, le sue dolci mollezze è al centro del quadro, mentre la storia scorre a lato, periferica, più o meno ininfluente» (Beppe Benvenuto). Ne emerge il ritratto certamente idealizzato ma godibile di un perfetto gentiluomo della sua epoca, buon letterato, uomo di cultura e al contempo bon vivant, che ha destato senz’altro la simpatia dell’autore e sulla scia anche quella del lettore.
- 978-88-8419-350-6
- 2008
- €13.00
Enrico Emanuelli (Novara, 1909-Milano, 1967), giornalista e scrittore, collaborò con vari quotidiani, tra cui «La Stampa», dal 1949 al 1962 come inviato, e il «Corriere della Sera», come redattore letterario dal 1963 fino alla morte. L’esordio narrativo a soli vent’anni con il romanzo Memolo (La Libra, 1928) è seguito da una ricca serie di opere narrative, tra cui: Radiografia di una notte (Ceschina, 1932), Storie crudeli (Carabba, 1934), La congiura dei sentimenti (Mondadori, 1943), Uno di New York (Mondadori, 1959), Settimana nera (Mondadori, 1961) e postumo Curriculum mortis (Feltrinelli, 1968). Si nutrono invece dell’esperienza di inviato speciale i volumi di viaggio mondadoriani: Il pianeta Russia (1952), Un viaggio sopra la terra (1953), Giornale indiano (1955), La Cina è vicina (1957).