Pietro Giannone
ISTORIA DEL PONTIFICATO DI GREGORIO MAGNO
edizione e commento di Chiara Peyrani; introduzione e cura di Giuseppe Ricuperati
La vita di Giannone si concluse a Torino nel 1748 presso il carcere della Cittadella, dove fu detenuto nell’ultima fase della prigionia. I dodici anni complessivi di reclusione coronarono, per così dire, un’esistenza non facile, segnata dall’esilio e dalle conseguenze di un’incessante persecuzione ecclesiastica. Grazie a tali esperienze, tuttavia, Giannone divenne un intellettuale di statura europea, distinguendosi per un cosmopolitismo e una modernità di pensiero che mancarono ad altri grandi italiani del tempo. All’impegno di Stanislao Mancini si deve la prima edizione, parziale e molto discussa, dell’Istoria del pontificato di Gregorio Magno, opera della quale, a differenza di altri scritti del carcere, non si aveva sino ad allora notizia. Sino ad allora, come per la maggior parte delle opere del carcere, la sua esistenza era nota soltanto a ministri sabaudi, pochi funzionari e archivisti regi, e agli eruditi della Deputazione subalpina di storia patria, che invano avevano cercato di riportare alla luce gli scritti di Giannone. Concepita presumibilmente come parte II dell’Apologia de’ teologi scolastici, l’Istoria del pontificato di Gregorio Magno documentava, sulla scorta delle grandi sintesi storiche dell’Istoria civile del Regno di Napoli e del Triregno, le trasformazioni della gerarchia ecclesiastica al tempo di Gregorio Magno e il consolidamento del primato della sede apostolica. Parallelamente ricostruiva gli sviluppi dei rapporti tra Chiesa e poteri secolari, soprattutto in Occidente, e denunciava i privilegi concessi dai principi al clero come origine della trasformazione del potere ecclesiastico, che cominciava a sostanziarsi di contenuti temporali. Nell’analiticità della ricostruzione dell’Istoria tornavano così temi centrali del Triregno, e in particolare del regno papale.
- 978-88-8419-543-2
- 2011
- €40.00
Pietro Giannone (1676-1748), filosofo e giurista, esponente di spicco dell’Illuminismo italiano, si appassionò anche agli studi storici dedicandosi per ben vent’anni alla stesura della sua opera storica più conosciuta Dell’istoria civile del regno di Napoli (1723), che gli causò numerosi problemi con la Chiesa per il suo contenuto. Dopo varie pellegrinazioni, giunse a Ginevra, patria del calvinismo, dove compose un altro lavoro dal forte sapore anticlericale Il Triregno. Del regno terreno, Del regno celeste, Del regno papale (pubblicato postumo solo nel 1895) che gli costò nuovamente la persecuzione delle alte sfere ecclesiastiche culminate con la sua cattura. Durante gli anni della prigionia scrisse l’Apologia de’ teologi scolastici e l’Istoria del pontificato di Gregorio Magno. Nonostante l’abiura (1738), morì nella prigione del mastio della Cittadella di Torino il 17 marzo del 1748.
Giuseppe Ricuperati allievo di Franco Venturi, è stato professore di Storia Moderna alla Facoltà di Lettere e Filosofi dell’università di Torino. Ha rinnovato gli studi su Pietro Giannone a partire da un volume del 1970. Ha poi approfondito temi come Illuminismo europeo, storia della storiografia, della scuola, della stampa, dello stato e della città, partecipando a progetti nazionali ed internazionali. Conclusa l’attività di docente nel 2009, è oggi professore emerito. Fa parte di diverse accademie, fra cui quella delle Scienze di Torino, dell’Istituto Lombardo, e dei Lincei. È stato Presidente della Società italiana per lo studio del secolo XVIII, rappresentandola in quella internazionale. Dal 2005 è direttore della «Rivista storica italiana», cui ha collaborato dal 1960.