Teofilatto di Ocrida
ISTRUZIONI AL PRINCIPE COSTANTINO PORFIROGENITO
L'«Istruzione al principe [Paideia basilikè]» era stata pensata come un manuale di morale e di politica per il giovane principe Costantino, figlio del basileus Michele VII Dukas e di Maria d’Alania. In questo opuscolo l'autore concentra la sua attenzione sulle virtù basilari che devono essere possedute dal principe. Egli invita il discepolo a riflettere sul ruolo di personaggio pubblico e a considerare i riflessi negativi sulla sua gente di una eventuale condotta non corretta da parte sua. Al giovane viene sempre ricordato che il vero banco di prova per lui saranno le sue qualità e non come lo fa apparire la veste regale che indossa. A brillare non deve essere l'abito ma le virtù. Perciò a renderlo distinto saranno le qualità morali in suo possesso (la temperanza, l'equilibrio, la misura), non tanto i beni materiali che potrà esibire per il rango che egli occupa. Nel reggere lo stato l'immagine che gli viene costantemente proposta è quella cristiana della misericordia. Il principe deve distinguersi non per la crudeltà ma per la clemenza. Il ricorso alla punizione deve avvenire solo in situazioni eccezionali, mentre sono enfatizzate in particolare le doti di indulgenza e di accondiscendenza. Il principe dovrà brillare soprattutto per la luce che diffondono le sue buone azioni, perciò la fiaccola che lo precede nel corteo regale avrà il significato «di rischiarare e niente affatto di bruciare».
- 978-88-9380-192-4
- 2022
- €15.00
Teofilatto di Ocrida (1050-1109 ca), originario di Euripo nell’Eubea, aveva compiuto gli studi a Costantinopoli sotto la guida di Michele Psello e, come il maestro, era stato professore e pedagogo. Così egli fu prima insegnante di retorica e successivamente istitutore del principe Costantino Doukas (1078-1096). In seguito aveva ottenuto la nomina a vescovo di Ocrida (1078), che allora rientrava dentro i confini della Bulgaria. Oltre a diversi scritti relativi alla sua attività di insegnante, nella sua produzione letteraria si contano anche testi di esegesi delle Sacre Scritture. Morì a Tessalonica dove si era trasferito negli ultimi anni della sua vita.
Lucio Coco è curatore di importanti edizioni di testi dei Padri della Chiesa quali Giovanni Crisostomo, Gregorio di Nazianzo e Gregorio di Nissa. Si è inoltre interessato alla storia della spiritualità cristiana, approfondendo quella russa, nel cui ambito ha curato la prima edizione del Meterikon nella versio russica di Feofan Zatvornik (Mondadori) e dedicando particolare attenzione al fenomeno dello jurodstvo nella sua declinazione femminile con l'edizione delle Sante stolte della Chiesa russa (Città Nuova). Particolare attenzione ha dedicato allo studio della tradizione gnomologica cristiana greca approntando l'edizione delle Sentenze di Evagrio Pontico, delle Sentenze spirituali di Basilio Magno, Isaia di Scete, Iperechio, Marco l'Eremita e delle Sentenze morali di Fozio (Olschki).