Dziga Vertov, Gabriele Frasca
L'AMORE PER L'UOMO VIVO - UN COLPO D'OCCHIO ALL'ASCOLTO DEL MONDO
«Chiunque ami la propria arte deve ricercarne l’essenza tecnica», scriveva Dziga Vertov nel 1922. Un’essenza tecnica, annota Gabriele Frasca, «che è per davvero un atto d’amore»: se si traduce nel rapporto spettralmente patrilineare «fra allievo e maestro» che è il gesto del primo di inserire, nel corpo della propria opera, la pietra d’angolo rappresentata dalla lezione del secondo (o, secondo l’immagine un po’ più rude del cristianesimo, quello di nutrirsi della sua carne): sicché «l’arte, come modalità di sopravvivenza», non è che «la stessa essenza tecnica della vita». In questo nucleo del suo immaginario uno dei maggiori scrittori del nostro tempo, Gabriele Frasca, si avvita a spirale convocando, a spiegare l’uno con l’altro, due sommi «artificieri»: «l’uomo con la macchina da presa» e quello con «la macchina da prosa», James Joyce (i quali negli stessi anni formulano per via di montaggio il loro «amore per l’uomo vivo»). Una spirale-labirinto è il «reale» in nome della cui «passione» politica ed esistenziale, per dirla con Alain Badiou, il modernismo artistico del Novecento ha sacrificato se stesso. Ma lo è anche quella del secolo che segue: da quelle illusioni e quelle energie così programmaticamente remoto e di esse, insieme, così irreparabilmente orfano. Andrea Cortellessa
- 978-88-8419-882-2
- 2018
- €12.00
Dziga Vertov (Bjalystok 1896-Mosca 1954) Denis Arkad’evicˇ (già David Abelevicˇ) Kaufman, noto collo pseudonimo di Dziga Vertov (“trottola” in ucraino), è stato uno dei maggiori registi e teorici della storia del cinema: del quale col manifesto Kinoglaz (1924) incarna la tensione a un’integrale verità documentaria, mai disgiunta dalla più audace tensione sperimentale. I suoi capolavori sono L’uomo con la macchina da presa (1929), Entusiasmo. Sinfonia del Donbass (1930) e Tre canti su Lenin (1934). Gli scritti qui raccolti sono tratti dall’antologia L’occhio della rivoluzione curata da Pietro Montani per Mimesis nel 2011.
Gabriele Frasca è nato a Napoli nel 1957. È poeta, romanziere, traduttore e saggista. Ha firmato le introduzioni a Samuel Beckett, L’innominabile e a Lev Trockij, Storia della rivoluzione russa.