Furio Jesi
L'ESILIO
Furio Jesi corona il decennio di studi e pubblicazioni nel quale più intensamente riflette sul rapporto fra «letteratura e mito» con un libro di poesie, L’esilio (1970), che è il suo più trascurato e che qui si riscopre, dotato di un ampio commento e di una introduzione che ne propone anzitutto una contestualizzazione storica. Si potrà constatare come in esso Jesi metta in pratica la sua poetica, elaborata in quegli studi. Una poetica militante, in stretto dialogo con lo sperimentalismo degli anni Sessanta, con la neoavanguardia, ma capace di attingere tanto ai classici quanto ai maestri dell’avanguardia di primo Novecento, a una koiné del moderno che risale al romanticismo. Una poetica coltissima, nella quale convergono una profonda erudizione e una pari conoscenza del dibattito culturale e politico contemporaneo. Nella radicalità con cui l’ermeneutica del mito praticata da Jesi si coniuga con la coscienza dolorosa e aporetica di un dio che si sottrae, di un «nulla oltre il nulla», il mito si associa qui alla mistica. L’esilio è un poema nel quale il soggetto è «in armi contro chi dona la morte»; una fantasmagoria di frammenti, citazioni, echi di «luoghi comuni» vi esprime in realtà una rinuncia alle immagini per accedere, per via poetica, a un luogo nel quale «il tempo […] al contemplante con animo religioso si contrae tutto in uno sconfinato presente». Leonello Vincenti
- 978-88-8419-934-8
- 2019
- €15.00
Furio Jesi (Torino 1941-Genova 1980) studioso di miti, storico delle religioni, critico letterario, traduttore e infine professore di Lingua e Letteratura tedesca nelle Università di Palermo e di Genova, ha pubblicato dapprima ricerche su temi attinenti il mito e le scienze religiose nell’ambito della civiltà egizia, greca e tracia. Si è poi dedicato all’approfondimento dei problemi posti dalle manifestazioni del mito nella moderna letteratura mitteleuropea. Tra i suoi scritti: La ceramica egizia (1958; nuova ed. 2008); Germania segreta (1967; nuova ed. 1992); Letteratura e mito (1968; nuova ed. 2002); Mitologie intorno all’illuminismo (1972; nuova ed. 1990); monografie su Rilke, Thomas Mann, Brecht, Kierkegaard, Rousseau, Pascal (1971-73); Mito (1973; nuova ed. 2008); Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su Rainer Maria Rilke (1976; nuova ed. 2002); La festa. Antropologia, etnologia, folklore (1977); Il linguaggio delle pietre. Alla scoperta dell’Italia megalitica (1978); La cultura di destra (1979; nuova ed. 1993); Materiali mitologici (1979; nuova ed. 2001); L’ultima notte (1987); L’accusa del sangue. Mitologie dell’antisemitismo (1993; nuova ed. 2007); la corrispondenza con K. Kerényi Demone e mito. Carteggio 1964-1968 (1999); Spartakus. Simbologia della rivolta (2000); Bachofen (2005); Il tempo della festa (2013).
Giacomo Jori torinese, è ricercatore all’Università della Valle d’Aosta, dove insegna Letteratura italiana. Nell’ISI (Istituto di Studi Italiani) di Lugano insegna Letteratura italiana dell’Ottocento e del Novecento. È redattore di «Lettere Italiane» e della «Rivista di Storia e Letteratura Religiosa». Per Aragno ha curato l’edizione del volume di Barbara Allason, Vecchie ville vecchi cuori (2008); e dei testi inediti e rari di Mario Soldati, Boccaccino (2009); e La madre di Giuda - Pilato (2010); ha inoltre contribuito alla traduzione del saggio di Yves Bonnefoy, Roma, 1630 (2006).