Guillaume Apollinaire
L'INCANTATORE PUTRESCENTE
Che ne sarà del mio cuore tra coloro che s’amano l’un l’altro? “Il tempo degli incantatori tornerà”, tuona Apollinaire sulle labbra inaudite di Merlino. Ed è una profezia finalmente dissepolta. L’Incantatore Putrescente, opera prima del poeta francese, cova le braci del suo ardore visionario, scaturigine di una poetica che fu midollo fetale del modernismo. Poema di amore, morte e resurrezione, egli riuniva qui, cantore anti-decadente di un esuberante fatalismo magico, le intuizioni estetiche di un principe del paradosso, al contempo avanguardista ruggente e Orfeo delicato. All’ombra di Merlino, intorno a cui confluisce sterminata la fauna umana e mostruosa dei miti di ogni epoca, egli intona la litania di una solitudine alchemica, l’enigma dell’uomo Apollinaire: un Natale funerario, ovvero la putrefazione sublime e mistica del poeta, amante e separato, eterno e morente, schivo di tutto e pontefice di ogni cosa. Nella foresta profonda e oscura, in un dramma che ha le leggi della poesia più pura, si fa quindi luce l’arcano palpitante dello stallo tra gli amanti, ovvero “la coscienza delle diverse eternità dell’uomo e della donna”: lui, “un campo con il suo mietitore, un branco di porci con il suo guardiano”; lei, “la primavera inutile, l’oceano mai calmo”. Si rimane ombre dissimili: è questo il destino degli amanti? Chi si dispera? Che ne è stato di quel cuore tra coloro che si amavano? Che ne sarà? Si annida una certezza: alla vita e all’arte serve una morte, non c’è scampo senza Lei. La primavera inutile è fiorita. Di quel tempo si vede l’ora.
- 978-88-9380-250-5
- 2023
- €15.00
Guillaume Apollinaire nacque a Roma il 26 agosto 1880, figlio di una nobildonna polacca e di un ex ufficiale borbonico italiano che non lo riconobbe. Visse una giovinezza instabile tra Roma, Monaco, Nizza, Cannes e Lione, per poi stabilirsi a Parigi nel 1902, dove animò da protagonista i più disparati ambienti culturali del tempo, fondando riviste letterarie e affermandosi nella critica d’arte. Arruolatosi volontario in guerra, nel 1916 fu ferito alla testa; indebolito, morì a Parigi il 9 novembre 1918 stroncato dalla febbre spagnola. Tra le sue opere principali si ricordano le innovatrici raccolte poetiche Alcools e Calligrammes, il primo esempio di dramma surrealista Les Mamelles de Tirésias, il carnevalesco romanzo erotico Les Onze Mille Verges e la raccolta di racconti fantastici L'Hérésiarque et Cie.
Alessandro Bernardini è nato a Roma il 21 marzo 1995, dove ha studiato Fisica all’università La Sapienza. Dopo alcuni viaggi all’estero, completa i suoi studi in fisica teorica con una tesi in teoria delle stringhe all’Università degli studi di Torino, città dove vive dal 2018. Attualmente insegna matematica e fisica al liceo Regina Margherita mentre si dedica alla letteratura, alla critica e alla traduzione.