David Gascoyne
LA FOLLIA DI HÖLDERLIN
Poeta sidereo, dal verbo sulfureo e sifilitico, David Gascoyne è il sommo angelo serafino della poesia inglese del Novecento: aveva lo sguardo moribondo, la morbida violenza dei poeti per sempre giovani, da sempre pericolanti e pericolosi. Sedicenne, inseguì le tracce del suo maestro ideale, Arthur Rimbaud, trasferendosi a Parigi: dandy d’incendio, creatura d’altrove, fece amicizia con André Breton, René Magritte, Salvador Dalí, a cui dedica deliranti poesie. Scopre un autentico sapiente in Benjamin Fondane; un’apocalisse perpetua gli rode le ossa. Il suo libro più folle è dedicato alla follia di Hölderlin, s’intitola Hölderlin’s Madness, esce nel 1938, e raduna una serie di traduzioni-reinterpretazioni dalle poesie del sommo tedesco. I poeti, si sa, intendono abitare una sequela, conformarsi a un lignaggio: Gascoyne imitò Hölderlin fino ai dettami della follia. La sua “torre” fu l’ospedale psichiatrico di Whitecroft sull’Isola di Wight: ne uscì grazie a un’infermiera che un giorno, per caso, si mise a leggere ai pazienti una sua poesia. Emil Cioran accennò alla “sorte tragica” del “poeta inglese David Gascoyne”: avanzando tra gli avanzi del mondo, tuttavia, il poeta si rivelò una fenice.
- 978-88-9380242-0
- 2023
- €15.00
David Gascoyne (1916-2001) è stato un poeta inglese. Dal 1935 trova casa in Francia, ha fede nel Surrealismo, è amico di André Breton, Benjamin Peret, Salvador Dalí, René Magritte. Scelse come maestro Dylan Thomas. A Short Survey of Surrealism (1936), il suo saggio sull’epopea surrealista, è accolto come «uno studio raffinato, il primo nel mondo inglese che sia riuscito a trasmettere il fascino di quella avanguardia» (Stephen Spender). David Gascoyne, tuttavia, scelse di vivere una vita rovinosa, di scoscendere in una poetica contorta nel fuoco profetico, senza casa né patria; divora tutto, se stesso. Attratto dall’abisso, scrive un libro su Friedrich Hölderlin (Hölderlin’s Madness, 1938), frequenta Benjamin Fondane, il pensatore-poeta, che sconvolge le sue convinzioni (a cui seguì l’allontanamento dal Surrealismo) e di cui scrive, molti anni dopo, in un libro dal delicato deliquio, incauto, sovversivo, Rencontres avec Benjamin Fondane.
Davide Brullo ha pubblicato una versione di alcuni Salmi nel 2003; nel 2011 ha tradotto per Città Nuova l’intero salterio, di cui Aragno offre una redazione rivista e rinnovata. Come poeta ha pubblicato con questo editore la raccolta Gries (2019). Le cose migliori le tiene nascoste.