Questo affascinante saggio analizza l’amore tra uomo e donna, tra genitori e figli, tra amici o tra persone che condividono un ideale: amore che è, in ogni caso, una calamita tra identità e identità. Che cosa vuol dire amare un’altra persona? Che cosa si ama in lei? Secondo l’analisi condotta qui da Bencivenga, si ama sempre un progetto esistenziale che si intuisce e si vuole realizzare insieme, un percorso di crescita e di arricchimento comuni. Si ama, cioè, l’umanità di quella persona, la sua libera soggettività, e si cessa di amarla (o non la si è mai amata) quando la si vede come un oggetto da usare o da godere in senso strumentale. Quel che vale per l’amore personale, aggiunge Bencivenga, vale per ogni genere d’amore: anche una causa sociale o una terra le si ama per il loro potenziale, per quanto in esse si vede di non visto dagli altri. L’amore è, dunque, esplorazione e scoperta. Il che suggerisce infine che umanità e soggettività si estendono ben al di là della nostra specie, che esse (e l’amore) abbracciano tutto l’essere.
- 978-88-8419-284-6
- 2007
- €16.00
Ermanno Bencivenga è ordinario di scienze umane e filosofia presso l’Università di California; logico di fama, ha dato importanti contributi alla filosofia del linguaggio, alla filosofia morale e alla storia della filosofia. In Oltre la tolleranza, Manifesto per un mondo senza lavoro e Parole che contano ha elaborato un’utopia politica. Per il grande pubblico ha scritto La filosofia in sessantadue favole, Parole in gioco, Il piacere: indagine filosofica, Filosofia in gioco e Il bene e il bello. È autore delle raccolte di poesie Panni sporchi, Poesia dei miei coglioni e Le parole della notte. Per i tipi di Aragno ha pubblicato Un amore da quattro soldi (2006), Polvere e pioggia (2010), e le tragedie Abramo (2014) e Annibale (2016). Ha fondato e diretto per trent’anni (fino al 2011) la rivista internazionale di filosofia «Topoi». Collabora al quotidiano «Il Sole-24 Ore».